Il Consiglio Comunale di Roma Capitale ha approvato all'unanimità, ieri, un ordine del giorno tramite il quale si proclama contrario alla guerra in atto in Yemen e alle esportazioni di ordigni bellici, anche sardi, verso l'Arabia Saudita.

È passata dunque la cosiddetta "Mozione Assisi", documento approvato in gennaio nella città umbra che ha fatto da apripista per le successive deliberazioni dei Comuni di Bologna, Cagliari e Verona. Prima ancora, nel luglio 2017, si era espressa nello stesso modo la città di Iglesias seppur con conseguenti polemiche dei pacifisti per le mancate azioni pratiche a seguito del documento.

La deliberazione della città capitolina ha, come le altre, lo scopo di chiedere a Governo e Parlamento di dare attuazione ai principi costituzionali e alle varie risoluzioni del Parlamento europeo, bloccando le esportazioni di armi prodotte in Italia o transitanti per essa e destinate a tutti i Paesi coinvolti nella guerra in Yemen.

Allo stesso modo l'atto impegna il sindaco di Roma anche a chiedere al Governo fondi per la riconversione delle aziende belliche, compresa la Rwm di Domusnovas. La proclamazione premia il lavoro delle tante sigle paficiste, anche sarde, che nelle settimane scorse si sono spese per arrivare alla produzione dell'importante documento.

Soddisfatta Sardegna Pulita, che era presente al grande raduno con una delegazione guidata dal portavoce Angelo Cremone.

"Ora anche la Capitale può far sentire la sua autorevole voce presso il Governo richiamando tutti al rispetto dei precisi impegni assunti prima delle elezioni e finora disattesi, sperando inoltre che si arrivi presto alla proclamazione dell'embargo bellico nei confronti dell'Arabia Saudita come richiesto più volte dal Parlamento europeo", è il commento di Angelo Cremone.
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