Fermare l’invasione della vongola filippina con il ripopolamento della laguna e l’immissione di arselle veraci, "sa cocciula sarda" che un tempo cresceva nei fondali di Santa Gilla e oggi scacciata dai molluschi bivalvi immessi abusivamente, sei anni fa, nello stagno cagliaritano.

Il progetto è stato messo in campo dai pescatori del Consorzio ittico che gestiscono l’attività di pesca e allevamento all’interno dell’area umida.

Per renderlo concreto i pescatori utilizzeranno gabbie galleggianti dove sistemeranno la semenza (le vongole giovani) e attenderanno lo sviluppo dei piccoli molluschi che solo in un secondo momento verranno sparsi nei fondali.

La speranza è che la vongola nostrana, ben più saporita e pregiata della filippina originaria dell’Oceano indiano e Pacifico, possa pian piano riprendere a diffondersi nella laguna compresa tra Cagliari, Assemini, Elmas e Capoterra.

"Stiamo predisponendo i cosiddetti orti, ossia i recinti di circa trentasei metri quadri ognuno, alti dai due metri e mezzo ai tre, dove sistemeremo la vongola verace sarda. Non prima, però, di aver bonificato queste zone dai granchi e dai bocconi, veri divoratori di vongole", ha spiegato Stefano Melis, presidente del Consorzio.

"Non sarà, ne siamo pienamente coscienti, un progetto facile", ha proseguito Melis. Aggiungendo: "Il carattere infestante della vongola filippina è purtroppo noto e a Santa Gilla si è pienamente dimostrato. Però ci tentiamo, grazie anche alla consulenza dei ricercatori dell’Università".
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