Si è dimesso il presidente di Renault, Carlos Ghosn, 64enne di origini brasiliane in carcere in Giappone da oltre due mesi con l'accusa di cattiva condotta finanziaria nella gestione di Nissan Motor.

Lo ha comunicato il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire.

Lo Stato transalpino è infatti azionista della casa automobilistica.

Le dimissioni sono state notificate ieri alle autorità interne della società.

Secondo i procuratori di Tokyo, l'ex plenipotenziario della società francese e dell'alleanza con Nissan e Mitsubishi avrebbe evaso il fisco e violato la legge sugli strumenti finanziari e gli scambi azionari.

Inoltre, è accusato di abuso di fiducia aggravata e di comunicazioni inesatte sulla propria retribuzione.

Avrebbe infatti dichiarato un compenso di milioni di euro inferiore a quello reale.

Ghosn è noto per aver cambiato Renault e Nissan a partire dagli anni novanta.

Nel 1999 Renault venne in soccorso della casa automobilistica giapponese, allora in affanno, e il manager tagliò costi e posti di lavoro in una grande ristrutturazione aziendale.

Molto noto in Giappone, nel 2016 ha salvato anche la Mitsubishi, con la Nissan che acquistò una quota di un terzo della società per circa 2,2 miliardi di dollari.

Già prima dell'arresto Nissan aveva fatto sapere di aver aperto un'indagine interna su Ghosn, accusandolo di "significativi atti di cattiva condotta" e aveva proposto il suo licenziamento.

(Unioneonline/F)
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