Il Comune e la Città metropolitana puntano Molentargius e Santa Gilla. Ma è su quest'ultima zona umida che i due enti si stanno concentrando per un rilancio ambientale e produttivo. La Giunta municipale ha approvato la rimodulazione dell'intervento finanziario affidato dalla Regione al Comune.

Due milioni e 530mila euro saranno utilizzati per realizzare un laboratorio per l'acquacoltura, un infopoint turistico, un museo della laguna e un punto di supporto all'attività di ittiturismo che verrà gestita direttamente dal Consorzio di pesca che gestisce l'attività nello stagno su concessione regionale. Altri 470mila saranno destinati alla realizzazione di una postazione stabile di avvistamento dell'avifauna.

Ad assicurarlo è stata l'assessore all'Urbanistica, Francesca Ghirra. Un intervento atteso da moltissimi anni, praticamente da quando i caseggiati vennero costruiti dalla Regione per garantire alla laguna un centro di studio e ricerca e produzione di arselle. Costato parecchi milioni di lire, non venne mai inaugurato. Adesso, grazie alla rimodulazione dei fondi, gli edifici potranno essere valorizzati a dovere.

Dalla Città metropolitana, che si candida a diventare una cabina di regia per la programmazione complessiva dei progetti destinati a Santa Gilla ma anche al futuro parco di Molentargius, Santa Gilla, Saline-Poetto e Sant'Elia, per la laguna cagliaritana arriveranno anche altri fondi. Un milione di euro per controllare gli accessi lagunari con la videosorveglianza contro abusivismo e discariche. Un altro milione per interventi di bonifica delle sponde. Altri 4 milioni sono stati garantiti dalla Regione come fondi per lo sviluppo.

Col programma "Azione 3" (70 mila euro) si favoriranno i piani di sensibilizzazione. Il Cacip affiderà il caseggiato di Terr'e Olia che diventerà la sede del centro di educazione ambientale. Con un milione e cinquecentomila euro si interverrà sul canale nato per raccogliere le acque cariche di reflui ed evitare che queste finiscano in laguna. Quando le piogge, com'è accaduto nei mesi scorsi, diventano nubifragi, gli argini non riescono a contenere l'acqua inquinata. E per i pescatori sono dolori. Blocco della vendita dei mitili, perdite ingenti.
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