Di seguito, le riflessioni di Annamaria Furlan, segretario generale Cisl, sulla Manovra da poco varata dal governo giallo-verde. Una legge di bilancio che sta suscitando la preoccupazione del sindacato, soprattutto per quanto riguarda le regioni più "deboli", come la Sardegna. Ecco perché.

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"Care amiche e cari amici della Sardegna, il 2019 sarà un anno difficile e denso di impegni per la Cisl e per tutto il movimento sindacale. Tanti sono i problemi e le vertenze aperte in Sardegna, così come nel resto del Paese, sui quali bisogna trovare una soluzione che dia certezze ai lavoratori e alle loro famiglie. Abbiamo detto con chiarezza che ci sono molte ombre e poche luci nella legge di bilancio approvata dal Parlamento, che non è stata il frutto di un necessario confronto con la società civile, senza un "patto" vero per la crescita più volte sollecitato dalla Cisl in questi mesi. È stata purtroppo una occasione sprecata, perché non si sono affrontate le urgenti e profonde emergenze espresse dai territori, dal lavoro, dalle categorie più deboli, a cominciare dal dramma di migliaia di giovani disoccupati, smarriti e delusi dalle promesse della politica, senza futuro. Non si offrono soluzioni adeguate alle tante crisi aziendali aperte, al divario crescente Nord-Sud, alla vicenda incresciosa dei troppi cantieri fermi delle opere pubbliche, alla carenza di infrastrutture e di servizi sociali.

Per questo, a gennaio la Cisl non starà ferma. Siamo pronti a mobilitarci insieme a Cgil e Uil, in autonomia dalla politica, per sollecitare un cambio di passo nella linea di questo governo. La manovra non punta sullo sviluppo e sugli investimenti produttivi, negando al nostro Paese, e in particolare alle aree più deboli, come la Sardegna, una prospettiva di rilancio economico e sociale. Le risorse per gli investimenti, già limitate, sono state ridotte, bloccando gli interventi in infrastrutture materiali e sociali, a partire da sanità, innovazione, ricerca, istruzione. Si fa cassa tagliando l'adeguamento all'inflazione per le pensioni, si bloccano le assunzioni nella pubblica amministrazione e non ci sono fondi sufficienti per il rinnovo dei contratti pubblici. Senza una riforma organica ed equa del Fisco, c'è ora il rischio fondato di un aumento della pressione fiscale, in particolare a livello locale: un fatto che rischia di penalizzare i redditi già tartassati di lavoratori, pensionati e famiglie.

Ecco perché scenderemo in piazza, in questo 2019 che diventerà un anno "caldo" se non ci sarà un cambiamento di rotta serio sui temi della crescita e del lavoro. La Cisl è in campo con il suo modo libero ed autonomo di fare sindacato, con la vitalità innovativa della contrattazione nazionale, di categoria e di territorio, con la capillarità e la professionalità dei nostri servizi. Buon anno a tutti".

Annamaria Furlan

(Segretaria generale Cisl )
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