Gli italiani hanno speso quasi 2,4 miliardi (in media 90 euro a famiglia) per i cibi e le bevande consumate tra la cena della vigilia e il pranzo di Natale, che nove persone su dieci (il 91% per la precisione) hanno passato a casa con parenti e/o amici.

È il bilancio della Coldiretti, da cui emerge un calo della spesa del 4% rispetto allo scorso anno.

Nel menu della vigilia prevale il pesce (75%). Nel pranzo di Natale prevale invece la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, dall'agnello ai tacchini. Ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e dolci fatti in casa.

L'indagine Coldiretti evidenzia anche un ritorno alle grandi tavolate, con otto persone in media, e il record di ore trascorse in cucina per preparare il pranzo (3,6 in media).

Lo spumante non può mancare dalle nostre tavole per quasi nove italiani su dieci (87%), mentre il panettone batte di poco il pandoro nelle preferenze degli italiani (73% a 67%). Entrambi sono quasi sempre consumati in abbinamento a dolci locali fatti in casa.

Questa la spesa, nel dettaglio, in milioni di euro. Pesce, carne, ragù e salumi, 900. Spumante, vino e altre bevande, 430. Dolci, panettone e pandoro, 280. Frutta, ortaggi e conserve, 480. Pasta e pane, 180. Formaggi e uova, 130. Per arrivare a un totale, appunto, di 2,4 miliardi.

Quanto al menu sardo, ecco quello stilato da Coldiretti. Tra gli antipasti salsiccia, pecorino e olive "a schibeci". Poi culurgiones de casu con sugo di pomodoro e pecorino grattugiato, gnocchetti sardi al sugo di salsiccia. E per secondo, agnello con patate al forno e porcetto al mirto. Tra i contorni verdura di stagione come sedano, finocchio e ravanelli. Quanto ai dolci, ricotta con miele e seadas al miele. Il vino? Cannonau e Moscato.

(Unioneonline/L)
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