La lettera di risposta del governo italiano alla Commissione europea sui contenuti del Documento programmatico di bilancio ha ulteriormente esacerbato gli animi dei Paesi Ue.

Il governo ha confermato i numeri e le stime del provvedimento già bocciato lo scorso 23 ottobre da Bruxelles, che per ora non commenta ufficialmente la risposta italiana. La valutazione della Commissione sarà pubblicata, in seguito a un'analisi minuziosa del testo, il 21 novembre.

Ma è già levata di scudi contro il nostro Paese. Tra i primi ad esprimersi sono stati i sovranisti del governo austriaco, che si dicono disposti a votare a favore di una procedura d'infrazione contro l'Italia: "Dobbiamo pretendere disciplina da Roma, non è solo una questione italiana, ma europea", ha dichiarato il ministro delle Finanze di Vienna Hartmut Loeger. "Il rischio - sottolinea Loeger - è che l'Italia scivoli verso uno scenario greco".

La lettera di Tria a Bruxelles (Ansa)
La lettera di Tria a Bruxelles (Ansa)
La lettera di Tria a Bruxelles (Ansa)

"L'Europa intervenga", tuona il ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra: "È poco sorprendente ma molto deludente il fatto che l'Italia non abbia rivisto il proprio bilancio: le finanze pubbliche di Roma sono fuori controllo e i piani del governo non portano a una robusta crescita economica. La Commissione Ue prenda provvedimenti".

Sulla stessa linea il vicepresidente della Commissione europea per il mercato digitale, Andrus Ansip: "Quando si è nella famiglia dell'eurozona, bisogna rispettare le regole che noi stessi ci siamo dati. Fare debito con i soldi dei contribuenti non è un'idea intelligente".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata