Avvio fortemente negativo a Piazza Affari per il titolo di Tim, dopo la decisione di ieri del fondo americano Elliott di revocare "a maggioranza e con effetto immediato" le deleghe all'amministratore delegato Amos Genish, riaccendendo uno scontro che ormai prosegue da mesi con il socio francese Vivendi.

Un provvedimento a sorpresa che ha portato gli analisti della banca d'affari Morgan Stanley a tagliare il giudizio sulla società, portandolo a "neutrale" ("equal-weight") a causa dell'elevata conflittualità interna al Cda.

Fino a domenica, quando verrà eletto il nuovo ad, a raccogliere le deleghe di Genish è il presidente Fulvio Conti, che ora dovrà negoziare l'indennizzo economico che sarà destinato al manager israeliano.

Per il suo licenziamento "senza giusta causa" Genish infatti potrebbe rivendicare una "buona uscita" pari a 24 mensilità, ovvero 2,8 milioni di euro, in virtù del fatto che gli era riconosciuta una retribuzione di un milione di euro l'anno come direttore generale e 400mila euro come amministratore delegato.

Intanto è già scattato il toto nomi sul suo possibile successore alla guida del gruppo telefonico: in pole position sembra esserci l'ex braccio destro di Sergio Marchionne, Alfredo Altavilla, entrato nel Cda dell'azienda nella scorsa primavera.

(Unioneonline/F)
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