In Sardegna 107mila famiglie hanno i requisiti per richiedere il reddito di cittadinanza.

Mentre la manovra è ancora all'esame della Camera, si sta iniziando a ragionare sulla possibile platea di potenziali beneficiari della misura di sostegno al reddito, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle.

La misura, per la quale nella nota di aggiornamento al Def vengono stanziati 9 miliardi di euro (più uno per la riforma dei Centri per l'impiego), dovrebbe riguardare - secondo quanto annunciato dal governo gialloverde - le famiglie con un reddito Isee fino a 9.360 euro.

Sulla base dei dati contenuti ne "Il rapporto di monitoraggio Isee nel 2016" del ministero del Lavoro (gli ultimi disponibili), è possibile fare una prima stima di chi potrebbe ottenere il reddito universale.

I numeri del documento parlano chiaro: sono 107mila le famiglie isolane il cui Indicatore della situazione economica equivalente è minore di 9mila euro, quindi potenziali destinatarie della misura.

Luigi Di Maio
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Ovviamente la maggior parte di esse abita nelle città più grandi dell'Isola: Cagliari (oltre 35mila, poco meno di una su tre), Sassari (22mila, circa un quinto del totale), Oristano (10mila, una su dieci).

Numeri importanti si registrano però anche nelle altre province: oltre novemila famiglie vivono sotto la soglia di povertà sia a Nuoro sia a Carbonia-Iglesias, 8.500 a Olbia-Tempio, 7.500 nel Medio Campidano e quattromila in Ogliastra.

In termini percentuali a vivere la situazione più drammatica dal punto di vista economico è il Medio Campidano, dove le famiglie che hanno diritto al reddito sono quasi una su cinque del totale di quelle residenti (18,6%, la quinta in Italia), seguita da Ogliastra (15,3%), Sassari e Oristano (15,2%), Cagliari (14,5%) e Nuoro (14,4%).

Infine, la provincia che ha il rapporto minore tra il numero delle famiglie potenzialmente beneficiarie e quella totale è quella di Olbia Tempio (11,5%).

LA CLASSIFICA NAZIONALE - La classifica elaborata proprio sulla base dell'incidenza percentuale delle famiglie che avrebbero diritto alla misura sul totale delle famiglie residenti mostra il divario reddituale che esiste tra le province del Sud e delle isole e quelle del nord.

Alla guida della top 5 ci sono infatti altrettante province del meridione: Crotone (27,9%), Napoli (20,6%), Palermo (20,5%) e Caltanissetta (19,8%). Al quinto posto appunto Medio Campidano.

A chiudere l'elenco invece le "solite note", dove le famiglie potenzialmente beneficiarie del reddito sono meno del 5% rispetto al totale di quelle residenti: Bolzano (2,3%), Sondrio e Belluno (entrambe 3,3%), Verbano-Cusio-Ossola (3,5%) e Trento (3,9%).

COME FUNZIONA IL REDDITO DI CITTADINANZA - Si tratta dell'aiuto economico previsto dalla legge di bilancio per il 2019, di cui potranno beneficiare, a partire da marzo del prossimo anno, coloro che vivono con meno di 780 al mese, cifra considerata limite dall'Istat per definire la soglia di povertà. Tale soglia viene poi ricalcolata sulla base dei componenti di una famiglia.

La misura prevedrà un contributo che dovrebbe portare ciascun cittadino a raggiungere la un reddito di 780 euro.

Potranno presentare richiesta i cittadini maggiori di 18 anni, disoccupati o inoccupati, con un reddito Isee inferiore a 9.360 euro.

Il reddito di cittadinanza potrà essere erogato per un massimo di 18 mesi, sempre attraverso una carta bancomat, mediante la quale sarà possibile tracciare le spese effettuate.

(Unioneonline/F)
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