Il Bonus bebè non è nella manovra.

La misura a sostegno delle nascite, rinnovata con l'ultima legge di Bilancio del governo firmata dal governo Gentiloni per il solo 2018 e per il primo anno di vita del bambino, rischia di saltare per i nati a partire da gennaio del prossimo anno.

Il provvedimento, che prevede un assegno mensile fino a 960 euro calcolato in base all'Isee e può essere erogato anche nel caso di figli adottati, non è stato inserito nella legge di bilancio, scatenando le critiche delle opposizioni e in particolare del Partito democratico.

"Il governo dei parolai stoppa anche il bonus bebè. In un Paese dove la natalità è una vera emergenza, noi daremo battaglia per riconfermarlo #ladridifuturo", attacca su Twitter Maurizio Martina, segretario del Pd.

Intanto il ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana ha annunciato un prossimo intervento sul testo.

"Il precedente governo l'aveva prevista come misura a termine, destinata a cessare alla fine di quest'anno", ha dichiarato l'esponente della Lega, "la misura ha richiesto una più attenta verifica sulla sua operatività ed efficacia, all'esito della quale si è deciso di presentare, sin dalla Camera, un emendamento governativo che miri a tenere conto e a superare talune inefficienze che erano emerse nella precedente versione".

Inoltre, dovrebbe essere ritoccato e reinserito nella legge di stabilità anche il congedo obbligatorio di 5 giorni e pagato al 100 per cento per i papà alla nascita dei figli.

Anche per questo provvedimento dovrebbe essere presentata una proposta di modifica entro giovedì.

(Unioneonline/F)
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