È arrivato oggi a Roma davanti al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dopo un tour dei porti in Sardegna e nella penisola, il tir che trasporta le 60mila firme raccolte su iniziativa di Mauro Pili in merito alla petizione che chiede al ministro Danilo Toninelli la revoca immediata della convenzione tra lo Stato e Tirrenia.

Secondo il leader di Unidos, la compagnia di navigazione infatti "mette a rischio il diritto universale dei sardi alla mobilità" e "mette in ginocchio l'economia e il turismo" dell'Isola.

Ora la "Marcia per la libertà della Sardegna" è giunta al suo termine.

Tra le motivazioni addotte da Pili per la revoca della convenzione ci sono i "73 milioni di euro senza alcuna verifica del servizio e senza alcuna giustificazione" ricevuti da Tirrenia come contributo statale" e "i costi dei biglietti da e per la Sardegna che hanno raggiunto livelli scandalosi che rendono l'isola sempre più inaccessibile a residenti, turisti, operatori economici".

Sotto accusa anche le navi della compagnia, che secondo il leader di Unidos "sono vetuste, hanno oltre 40 anni": per questo motivo "sono numerosi i black out che si sono verificati a bordo".

Infine, Pili sostiene che il governo Renzi "abbia consentito ad Achille Onorato di non pagare le rate d’acquisto della Tirrenia con il differimento del pagamento di 180 milioni di euro", "suddiviso in tre rate: 55 milioni di euro nell'aprile 2016, 60 milioni di euro nell'aprile 2019 e 65 milioni di euro dovuto nell'aprile del 2021".

(Unioneonline/F)
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