Sono quasi 40mila le imprese che, nell'Isola, sono "guidate" da donne. Di queste ben 5.004 sono aziende artigiane che si occupano di: agroalimentare e servizi alla persona, supporto alle imprese e cura del verde ma anche di edilizia, costruzioni, attività manifatturiere e servizi di comunicazione.

La crisi economica ha però lasciato il segno: se tra il 2017 e il 2018 il comparto artigiano donna ha perso "solo 12 unità" (-0,2%), l’analisi tra il 2008 e l’ultima rilevazione racconta che in 10 anni resa ben 709 realtà imprenditoriali si sono arrese (da 5.713 a 5.004), segnando un pesantissimo -12,4% equivalente a quasi 2mila posti di lavoro in meno.

Sono i numeri dell'analisi realizzata dall'Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte Istat e UnionCamere-Infocamere, comparando i dati del 2017-2018.

I NUMERI - In Sardegna le imprese artigiane femminili registrate nelle Camere di Commercio rappresentano il 20,7% del panorama artigiano dell'Isola. A livello territoriale le aziende individuali artigiane gestite da donne crescono: a Cagliari (2.037 realtà e +0,6%) e Nuoro (864 attività e +0,2%) mentre a Sassari è quasi pareggio (1.742 aziende e -0,1). Altro discorso per Oristano, dove si calcola un meno 6,7%.

LE DONNE STRANIERE - Quattrocentosessanta attività imprenditoriali (tra le 2.465 esistenti) è gestito da giovani non italiane.

A livello nazionale la componente straniera che guida "imprese donna" rappresenta il 10,7% delle quasi 1 milione 335mila imprese rosa in Italia. In un anno la crescita è stata del +3,7%, raggiungendo quota 143mila.

"L’impresa è impresa a prescindere dal fatto che a guidarla sia un uomo o una donna – ha spiegato Maria Amelia Lai, imprenditrice e presidente di Confartigianato Imprese Sassari – ma i numeri della Sardegna testimoniano l’intraprendenza delle 'capitane d’impresa' che hanno deciso di svolgere un mestiere artigiano. L’imprenditoria al femminile è forte, dinamica, innovativa – continua Lai – ma per una donna portare avanti un’attività non è facile; le imprenditrici sono divise tra responsabilità in azienda e impegni familiari. Per sostenere questi ruoli serve, soprattutto nel contesto odierno, un nuovo equilibrio, un approccio diverso nell’affrontare lavoro e vita personale".

DISOCCUPAZIONE - Confartigianato ha calcolato come il tasso di occupazione delle donne senza figli sia pari al 55,5%, ma scenda al 52,8% per le donne con figli. Addirittura il tasso di occupazione scende al 44,7% per le donne con figli tra i 25 e i 34 anni.

Conciliare lavoro e famiglia è, quindi, un problema per le imprenditrici artigiane: il 44,3% denuncia difficoltà penalizzanti nel dividersi tra gli impegni lavorativi e la cura della famiglia.

Per Confartigianato Sardegna, i dati regionali dimostrano, in ogni caso, come l’impresa al femminile debba essere stimolata e incoraggiata.

(Unioneonline/s.a.)
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