È ancora rebus su Alitalia a due settimane dal 31 ottobre, giorno in cui scade la procedura per la vendita della compagnia.

Per il momento uno dei principali attori chiamati in causa per l'acquisto resta Ferrovie dello Stato che dopo aver inviato una manifestazione di interesse non vincolante, è entrato nella "data room" della compagnia e sta studiando tutte le carte disponibili per poter muovere i prossimi passi.

Passi che però sono rallentati dall'annuncio del vicepremier e ministro allo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che - oltre a un ruolo per Fs e per la Cassa depositi e prestiti - vuole far tornare lo Stato azionista, con un 15%. Di Maio ha parlato di una "Newco" con una dotazione iniziale "tra 1,5 e 2 miliardi", mentre la quota dello Stato deriverebbe dalla conversione in equity di parte del prestito ponte da 900 milioni di euro concesso dal precedente governo, che scadrà il 10 dicembre e che non sarebbe prorogato.

Mentre il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, per il momento ha frenato sul Tesoro azionista, il quadro tratteggiato ai sindacati da Di Maio per il salvataggio e il rilancio di Alitalia prevede anche una partnership con un vettore internazionale.

Tra le tre compagnie che avevano presentato l'offerta, Easyjet, Lufthansa, Wizz Air, l'unico faro a restare acceso è quello di EasyJet che conferma di essere ancora interessata a un'Alitalia "ristrutturata" e in consorzio con altri, ma è "in attesa di indicazioni" ufficiali su come il governo intenda procedere.

Venerdì intanto il ministero del Lavoro ha convocato i sindacati per la proroga della cassa integrazione straordinaria della compagnia aerea, che scade il 31 ottobre. E sul fronte politico, in settimana, è atteso un vertice tra il premier Giuseppe Conte, i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e il ministro dell'Economia Giovanni Tria.

(Unioneonline/D)

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