Un'esperienza nella gestione della ricerca a livello nazionale e internazionale, compreso il suo ruolo di ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca nel 2013, e una solida esperienza nel settore delle tecnologie più avanzate maturata alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, che nel 2017 l'ha portata nella rosa internazionale delle 25 "donne della robotica": con questo bagaglio Maria Chiara Carrozza, 56 anni, si prepara ad assumere la presidenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), prima donna nella storia del principale ente di ricerca italiano a rivestire questo ruolo.

"Sono felice ed emozionata per la nomina", il suo commento, con un ringraziamento al ministro Messa e al comitato di selezione "per la fiducia riposta nella mia persona".

"Essere la prima donna alla guida del più importante e grande centro di ricerca del Paese - ha aggiunto - è una sfida e una responsabilità senza precedenti. Ma anche un cambio di passo e di prospettiva".

Nata a Pisa il 16 settembre 1965, Maria Chiara Carrozza si è laureata in Fisica nell'Università della sua città e poi ha conseguito il dottorato in Ingegneria alla Scuola Superiore Sant'Anna. Dove oggi è professore ordinario di Bioingegneria Industriale.

Dirige e conduce ricerche nei settori della Biorobotica, della Biomeccatronica e della neuro-ingegneria della riabilitazione di cui è uno dei principali esponenti. Ha ricoperto incarichi scientifici e gestionali di livello nazionale e internazionale ed è stata stata anche la più giovane donna italiana a ricoprire, sempre presso la Scuola Superiore Sant'Anna, il ruolo di rettore.

Autrice di numerose pubblicazioni e brevetti, responsabile di progetti europei, cofondatrice di spin off accademici, presidente di società scientifiche e di panel di esperti, ha insegnato e condotto ricerche in centri e università in Italia, Europa, Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Cina.

È inoltre componente del Consiglio di Amministrazione di Piaggio SpA e direttore scientifico dell'IRCSS Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata