Dosi massicce di innovazione e tecnologia per promuovere e valorizzare uno dei patrimoni preistorici più ricchi del pianeta, ma anche per assicurare adeguati canali di diffusione alle informazioni scientifiche derivate dalle ricerche e dagli scavi che l'Università e gli enti di ricerca conducono da decenni sul contesto preistorico isolano.

L'idea di elevare l'attrattività della Sardegna Preistorica attraverso soluzioni innovative di fruizione dei siti e delle informazioni a essi relative è quella che ha sancito l'alleanza tra Sardegna Ricerche, Università di Sassari e un'amplissima galassia di soggetti pubblici e privati che si occupano della gestione in chiave turistica dei tesori sparsi per tutta la Sardegna. Terreno di incontro è stato "Nur Way", progetto finanziato da Sardegna Ricerche coi fondi del Por Fesr Sardegna e di cui l'Università di Sassari è il soggetto attuatore.

"Elaborare soluzioni e prodotti innovativi attraverso l'integrazione di contenuti scientifici, approccio divulgativo e applicazioni tecnologiche, allo scopo di migliorare l'attrattività dei siti preistorici della Sardegna", è la sfida rinnovata al termine del lavoro condotto dal gruppo tecnico coordinato dalla responsabile scientifica Anna Depalmas, che ha compreso anche le imprese, le associazioni e le fondazioni culturali quotidianamente impegnate "sul fronte".

Nur Way ha favorito l'elaborazione di un piano di azioni che consentano di arricchire l'esperienza dei visitatori attraverso percorsi multimediali, realtà aumentata, interazione, gaming e immagini 3D.

Uno dei positivi effetti indotti è l'aver consentito di ripensare strategie di gestione concertata del patrimonio sardo nel suo insieme, attraverso l'elaborazione di iniziative prototipiche pronte ormai al varo.

Non solo: è stata anche l'occasione per intraprendere un dialogo costruttivo con le imprese impegnate nel difficile compito di promozione del patrimonio archeologico nuragico, di accoglienza e di interfaccia tra turismo culturale e territorio.

Nur Way è uno dei 35 progetti collaborativi promossi da Sardegna Ricerche attraverso il Programma "Azioni cluster top-down" ed è finanziato grazie al Por Fesr Sardegna 2014-2020.

I progetti cluster sono attività di trasferimento tecnologico condotte da organismi di ricerca pubblici con l'attiva collaborazione di gruppi di piccole e medie imprese del settore o di settori affini, per risolvere problemi condivisi e portare sul mercato le innovazioni sviluppate nei laboratori.

Il progetto nasce dalla consapevolezza dell'assenza di un canale diretto di trasferimento delle informazioni scientifiche derivate dalle ricerche e dagli scavi.

L'obiettivo, dunque, è duplice: trasmettere le conoscenze scientifiche agli operatori del territorio, valorizzare e accrescere l'attrattività turistica dei complessi archeologici.

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata