"Ricordare, tramandare la memoria della barbarie e della cieca violenza, per fare in modo che nella nostra società i germi dell’odio non possano più produrre i loro frutti nefasti".

Con queste parole il Presidente della Regione Christian Solinas, a nome della giunta regionale, rivolge il proprio commosso pensiero alle migliaia di vittime delle foibe, in occasione del Giorno del Ricordo, che si celebra il 10 febbraio .

"Italiani, e in parte anche sardi, vittime di una delle più sanguinarie stragi che la storia ricordi. Vite, storie familiari distrutte con l’intento criminale di cancellarne perfino la memoria. Ma la verità storica - prosegue il Presidente, ha restituito l’evidenza della immane portata della strage, e ancora oggi le ricerche in corso consentono di conoscere sempre nuovi e agghiaccianti particolari del genocidio degli italiani compiuto dai comunisti jugoslavi in Venezia Giulia, Quarnaro e Dalmazia e della triste storia dell’esodo giuliano-dalmata".

"Operai, minatori, carabinieri e militari: queste sono state le vittime della violenza assassina. Tra loro - sottolinea Solinas - almeno 140 sardi, in buona parte minatori giunti da Carbonia per lavorare duramente nelle miniere istriane, ma anche molti militari. Molti di loro, in fuga da quell'orrore, trovarono rifugio in Sardegna, dando vita ad una comunità laboriosa e perfettamente integrata con il nostro tessuto sociale".

"Per molti anni sugli orrori commessi contro gli italiani istriani, dalmati e fiumani, cadde una ingiustificabile cortina di silenzio, e agli esuli, ai familiari delle vittime veniva negato perfino il conforto della memoria.

Dal 2004 questi orrori vengono giustamente ricordati con una solennità civile nazionale che deve indurci ad una riflessione profonda sui valori fondanti della nostra civiltà".

"A tutte le vittime, conclude Solinas, va il nostro commosso e doloroso omaggio e la nostra memoria, che desideriamo alimentare soprattutto nelle giovani generazioni, affinché ripudino ogni forma di violenza e costruiscano un mondo di pace, di rispetto, di tolleranza".

(Unioneonline/l.f.)
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