In un'America divisa da tensioni razziali come mai nell'ultimo mezzo secolo, è bufera su "Philip Guston Now", retrospettiva dedicata a uno dei più influenti pittori americani del dopoguerra e che include - motivo della polemica - anche alcune controverse immagini di membri del Ku Klux Klan.

La mostra sarebbe dovuta approdare alla Tate Modern il prossimo anno prima di fare tappa alla National Gallery di Washington e ai Musei di Fine Arts di Boston e Houston.

Programmata da anni, è stata però rinviata al 2024 per consentire che "il potente messaggio di giustizia sociale e razziale" dell'artista "possa essere più chiaramente interpretato".

Guston, uno dei primi espressionisti astratti tornato negli anni Sessanta a uno stile figurativo, dipinse il KKK negli anni Trenta e poi di nuovo negli anni Sessanta, ispirato dalle proteste per i diritti civili. "Sono autoritratti. Li immagino come se fossi io sotto il cappuccio. L'idea del male mi affascinava", disse una volta l'artista, morto a Woodstock nel 1980 a 66 anni.

"La ricezione sbagliata di questo tipo di opere rischia di oscurare la totalità del suo lavoro e della sua eredità", si legge nella dichiarazione congiunta dei quattro musei.

La decisione ha provocato furiose reazioni nel mondo dell'arte. Il curatore della mostra alla Tate, Mark Godfrey, si è dissociato "dalla volontà di mostrarsi sensibili alle presunte reazioni di certi spettatori e al timore di proteste". Si è unito alla levata di scudi Jason Farago, il critico del New York Times che ha definito la decisione "codarda" e "persino peggiore di quella che alla fine degli anni Ottanta portò a censurare Robert Mapplethorpe".

Un centinaio di artisti, curatori e galleristi, tra questi molti afro-americani, in una lettera aperta al Brooklyn Rail hanno chiesto un ripensamento. "Profondamente rattristata" anche la figlia dell'artista, Musa Mayer, che ha a sua volta ricordato che suo padre non era affatto razzista. "Aveva visto il terrore razziale da bambino, quando a Los Angeles il KKK marciava apertamente nelle strade. Con questa serie di lavori osò svelare la colpevolezza dei bianchi".

(Unioneonline/v.l.)
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