Dopo il "periplo" della Sardegna in bici "questa volta vorrei fare un'impresa letteraria. Scrivere un libro che raccolga memorie, emozioni e sentimenti e ponga l'attenzione sull'importanza dei rapporti sociali. Raccontando, naturalmente, anche il mio viaggio in bici attraverso la mia Sardegna".

Per un po' di tempo Alessio Onnis, 50 anni, educatore di Serramanna, lascerà ferma la sua bici e si dedicherà alla scrittura per raccontare i venti giorni di periplo in bici attorno alla "sua" isola.

Un percorso in 19 tappe, che tanto interesse ha suscitato fra amici e conoscenti del cinquantenne. Un tour in bici che ha anche emozionato tante persone, che hanno conosciuto Onnis, attraverso questa sua impresa sportiva e di vita. L'arrivo a Sardara, nella piazza dell'Avis, 20 giorni dopo essere partito all'alba dalla sua casa di Serramanna, paese dove ora Onnis risiede. Sardara è invece il suo comune d'origine.

Aveva annunciato che in questo viaggio sarebbe andato "alla ricerca di se stesso". Lo ha trovato alla fine?

"Si l'ho trovato in mille persone, che mi aspettavano e che non mi aspettavo di incontrare. Ognuna di queste persone mi ha donato qualcosa".

Che cosa ha scoperto di se stesso in questo viaggio?

"Di non essere solo. E di far parte di una terra meravigliosa, la Sardegna, che ci offre la possibilità di metterci in contatto con una parte profonda di noi stessi".

Il momento più difficile?

"La salita di Genna Silana a 1017 metri. Alla fine non ho trovato acqua in un bed and breakfast e sono andato alla ricerca di un pozzo per farmi una doccia".

Quanti chilometri ha percorso?

"Ho superato i 1400 chilometri, a fronte dei 1200 previsti".

Il momento più bello?

"Il rientro a casa, a Sardara, accolto da una splendida comunità, generosa e calda, famiglia e grembo materno".

Il messaggio ai sardi?

"Conosciamo di più la nostra terra. E' semplice. Basta mettersi in viaggio la mattina e non farsi spaventare dalla fatica, dalle salite. Perché dopo arriveranno le discese e la vista sul mare al tramonto".

Il tramonto più bello?

"S'Archittu".
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