Ci sono quelli che credono nelle scie chimiche e c'è chi è convinto che la pandemia di Covid-19 sia, in realtà, un'oscura macchinazione di Bill Gates. Ed esistono anche quelli che sono convinti che il cancro si batta con il bicarbonato o che il 5G serva ad attivare eventuali microchip cutanei. Bufale, certo. Ma niente in confronto a quella che può essere considerata la "madre" di tutte le bufale, il "Protocollo dei savi Anziani di Sion". Il documento che, agli inizi del ventesimo secolo, esacerbò (se ce ne fosse stato bisogno) l'odio nei confronti degli ebrei. E che, in qualche modo, favorì quel terreno di coltura che, in seguito, portò anche all'avvento del nazismo. Un'enorme bufala, come fu appurato dai debunker anti litteram del tempo. Ma che prese piede (e che continua ad avere credito negli ambienti complottisti antisemiti) al punto che i "Protocolli" furono citati anche da Adolf Hitler nel suo delirante "Mein kampf".

Il libro è il presunto resoconto di alcune sedute segrete tenute a Basilea nel 1897 dal congresso sionista. È diviso, appunto, in ventiquattro protocolli nei quali gli Anziani illustrano il modo in cui gli ebrei otterranno il controllo del mondo. Si spiega, per esempio, che i goyim (cioè i gentili, il nome che gli ebrei danno ai cristiani) possano essere convinti ad abbandonare la tradizione attraverso la diffusione della libertà tra le masse, la contestazione dell'autorità tradizionale e dei valori cristiani. E attraverso quali strumenti cambiare la mentalità dei "gentili"? Tramite il capitalismo, il marxismo e la massoneria (cioè - ma in tanti sembravano ignorarlo - tre visioni del mondo incompatibili tra loro): forze, secondo questo libello, capaci di controllare le masse attraverso i giornali, sempre più diffusi, e attraverso quei parlamentari che mettevano in discussione il potere assoluto dei sovrani. Ma già questo rappresenta un indizio per capire che, appunto, quei "Protocolli" erano una bufala. A farli circolare furono personaggi legati alla Russia zarista. La prima stesura del testo fu di Sergej Aleksandrovic Nilus, tra il 1901 e il 1903. Proprio quell'anno fu pubblicato dal quotidiano Znamia che lo fece passare come un ritrovamento arrivato da chissà dove. Due anni più tardi i "Protocolli" furono tradotti in inglese, francese e tedesco e, addirittura, furono pubblicato negli Stati Uniti dal quotidiano Deaborn Indipendent.

Fortunatamente, anche se allora non si chiamavano così, anche in quegli anni c'erano i debunker. Philip Graves, giornalista del Times, dimostrò la somiglianza dei "Protocolli" con il "Dialogue aux enfers entre Machiavel et Montesquieu", un libello satirico scritto nel 1864 dall'avvocato francese Maurice Joly. Qualche anno più tardi, lo storico Vladimir Burtsev si rese conto del fatto che, per creare quel testo contraffatto, oltre al libro di Joly fu utilizzato anche un romanzo fantastico di Hermann Goedsche del 1868, un oscuro funzionario prussiano che intendeva screditare il democratico Waldek, accusandolo di voler assassinare il re di Prussia. Il fatto curioso è che, nelle opere ispiratrici, gli ebrei non venivano presi in considerazione. Nel mirino ci sono i gesuiti e i templari. Ma, visto che il clima antisemita montava, fu facile attribuire agli ebrei la lettera falsa pubblicata, nel 1880, dalla rivista antisemita Revve des etudes juives che disegnava un inquietante complotto ebraico. "Beneamati fratelli in Mosè, se il re di Francia vi obbliga a farvi cristiani, fatelo, perché non potete fare altrimenti, ma conservate la legge di Mosè nei vostri cuori. Se vi spogliano dei vostri beni fate che i vostri figli diventino mercanti, in modo che a poco a poco spoglino i cristiani dei loro. Se si attenta alle vostre vite fate diventare i vostri figli medici e farmacisti, così che essi tolgano ai cristiani le loro vite. Se distruggono le vostre sinagoghe, fate diventare i vostri figli canonici e chierici in modo che distruggano le loro chiese. Se vi fanno altre vessazioni, fate che i vostri figli diventino avvocati e notai e che si mescolino agli affari di tutti gli stati, in modo che mettendo i cristiani sotto il vostro giogo, voi dominiate il mondo e possiate vendicarvi di essi". Peccato che, probabilmente, quello fosse il piano (da capire se reale) di gesuiti, perseguitati in passato, e non degli ebrei. Una gigantesca bufala, per definirla con un termine particolarmente usato in questi tempi. Eppure quella bufala rappresentò parte del substrato culturale che portò all'avvento del nazismo e, successivamente, ai lager e alla "soluzione finale".
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