I ricercatori dell'Università di Cagliari collaborano al progetto spaziale australiano Spirit: entro il 2022 verrà realizzato e lanciato nello spazio un satellite con un prototipo avanzato di rivelatore a raggi X sviluppato all'interno di due progetti realizzati dall'ateneo cagliaritano con l'istituto nazionale di astrofisica. In prima fila il gruppo di ricerca guidato da Luciano Burderi, docente al Dipartimento di Fisica.

L'Università di Melbourne ha di recente vinto un finanziamento di 4 milioni di dollari australiani per la realizzazione di un sofisticato prototipo di nano-satellite rinominato Space Industry Responsive Intelligent Thermal (SpIRIT). Il finanziamento è stato assegnato dall'Agenzia Spaziale Australiana (ASA) nell'ambito dell'International Space Investment Expand Capability Program con lo scopo di promuovere opportunità spaziali internazionali per il settore spaziale australiano.

Il coinvolgimento dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) nel progetto coordinato dalle Scuole di Fisica e Ingegneria dell'Università di Melbourne e supportato dall'ASA ha permesso di estendere l'iniziale focus tecnologico della call internazionale ad uno più scientifico di sicuro impatto nell'astrofisica delle alte energie. Il satellite SpIRIT, che verrà realizzato e lanciato nello spazio entro il 2022, ospiterà un prototipo avanzato di rivelatore a raggi X sviluppato all'interno dei progetti HERMES Technological Pathfinder (progetto finanziato dall'Agenzia spaziale italiana per 5,5 milioni di euro) ed HERMES Scientific Pathfinder (progetto finanziato dalla Comunità Europea nell'ambito del programma Horizon 2020 per 3,3 milioni di euro) che vedono l'Università di Cagliari e l'Istituto Nazionale di AstroFisica tra i fondatori.

Per questo il gruppo di Astrofisica del Dipartimento di Cagliari ricopre un ruolo di primo piano all'interno della missione.

Nello specifico, il gruppo ha contributo attivamente alla definizione dei requisiti scientifici della missione e coordina la progettazione e lo sviluppo dell'infrastruttura scientifica cruciale per l'analisi e l'utilizzazione dei dati scientifici che saranno prodotti dai rivelatori una volta in orbita.

Il progetto HERMES prevede la realizzazione ed il lancio in tempi rapidissimi (entro il 2022) di una flottiglia di 6 nano-satelliti (poco più grandi di una bottiglia di champagne) in un'orbita equatoriale bassa, per osservazioni scientifiche coordinate nella banda dei raggi X e gamma, soprattutto di transienti cosmici, esplosioni repentine di energia nella banda dei raggi gamma che arrivano anche dai più remoti confini dell'Universo.

(Unioneonline/F)
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