Partire informati. Regola numero uno per chi intende andare in vacanza. Mai come adesso, finito il lockdown anti Covid-19 e riaperti i confini, c'è voglia di villeggiatura per l'estate 2020 e di essere liberi di organizzare il tempo a disposizione. Liberi di scegliere il tipo di vacanza, al mare o in montagna, in totale relax o in perenne movimento. Ad esempio in Sardegna, dove l'imbarazzo della scelta obbliga a una vera e propria selezione di luoghi. In tutti i casi l'importante è partire ben attrezzati, oltre che di spirito d'avventura anche del giusto occorrente. Mai essere sprovveduti, l'esperienza insegna: avere con sé il necessario dà sicurezza e consente di affrontare bene le diverse situazioni, eventualmente anche qualche imprevisto, senza rovinarci la vacanza.

Indicazioni arrivano dalle stesse associazioni e guide che organizzano viaggi ed escursioni, così come da qualche sito istituzionale. Ma più semplicemente potrebbero bastare i consigli di amici escursionisti, pratici di trekking e conoscitori delle zone maggiormente battute dagli appassionati, che amano scoprire ogni volta angoli sconosciuti. Consultarli prima di un qualunque itinerario è sempre molto utile, non si sa mai, a volte succede anche di perdere l'orientamento e di dover dormire all'addiaccio. Una ragione in più per avere un'idea di ciò a cui si va incontro, perché l'avventura è bella ma se il brivido è sotto controllo tanto meglio, almeno per i comuni mortali. E allora questo è il periodo in cui informarsi, presi dalla voglia di muoverci ed esplorare la stessa Sardegna che, quanto a paesaggi mozzafiato, non ha da invidiare nessuno. È incomparabile il fascino di un trekking nella gola di Gorropu (tra Orgosolo e Urzulei) o nel villaggio nuragico di Tiscali, meta di tanti escursionisti anche stranieri, al confine tra Dorgali e Oliena. Imperdibili le vie d'arrampicata, nel Supramonte, per esempio sulla guglia di Goloritzé, o nel Sulcis Iglesiente. Tanti modi per scoprire scorci inediti, a partire da una semplice camminata che non è da disdegnare rispetto alle attività più impegnative, turistico-sportive. Escursioni emozionanti, che fanno bene al corpo e alla mente, regalando sensazioni uniche messe in risalto dal perfetto connubio, tipico sardo, mare-montagna. In tutti i casi qualunque tuffo nella natura è da non perdere.

Dunque, una delle cose a cui pensare è l'equipaggiamento. A partire dallo zaino. Come deve essere? Più semplice possibile e leggero, ma robusto ed ergonomico. Per le escursioni in giornata gli esperti suggeriscono una capacità massima di 30 litri e un peso a vuoto non superiore a un chilo e trecento grammi. Cosa metterci? Uno zaino standard contiene una giacca impermeabile comprimibile, un capo in pile (pesante a seconda della quota o leggero), borraccia da un litro, un coltellino multiuso, carta topografica per il gruppo, occhiali da sole, crema solare, mini-kit pronto soccorso (uno per tutti), un sacchetto di plastica sul fondo per i rifiuti e per impermeabilizzare, una maglietta di ricambio (meglio tecnica), guanti in pile e cappellino se necessari. Con cibo e macchina fotografica si arriva a cinque chili trasportabili in spalla, peso standard per una giornata. Se invece si sta fuori di più lo zaino, raccomandano gli esperti, non deve superare i due chili e una capacità di 50/60 litri. Qui la scelta deve essere maggiormente accurata e si suggerisce per le donne di non trasportare mai più di dieci chili e 12 per gli uomini. In questo caso meglio portarsi anche due "pile", uno leggero e l'altro pesante, oltre a un paio di pantaloni lunghi, slip e calze secondo le esigenze personali. Utilissimi sono anche una torcia, un fischietto, un accendino. Per il resto potrebbe servire una batteria di riserva a stilo per gps, un cordino o un paio di moschettoni in caso di ferrate.

Quanto ai viveri, tanti escursionisti fanno incetta di barrette energetiche e come pranzo consigliano due mele (o comunque frutta), un pompelmo (sarebbe l'ideale), un paio di fette di pane integrale con prosciutto, due litri d'acqua. Un po' di buon senso, anche con poca esperienza, aiuta naturalmente a regolarsi su tutto, da cosa mangiare a cosa indossare.

Nel suo portale Corrado Conca (cagliaritano, 56 anni), guida escursionistica, racconta il suo mondo rendendolo godibile a chiunque. Sceglie le mete anche in base alla stagione e, ad esempio, d'estate, col caldo della Sardegna propone tante alternative e tra queste l'acquatrek. "Cosa c'è di meglio che andare a camminare nell'acqua", dice. "Il torrente diventa il nostro sentiero e questo ci permette di camminare e nuotare tranquilli, per brevissime tratte, nell'acqua limpida e fresca".

Gli acquatrek, o trekking acquatici, sono un'attività ancora poco conosciuta e diffusa in Italia. Già da tempo però, sottolinea Corrado Conca, hanno riscosso successo di gradimento nella vicina Francia dove, a partire dalle gole del Verdon, l'attività si è diffusa col termine di Randonnées Aquatiques."A scanso di equivoci - aggiunge la guida - preciso che non stiamo parlando di torrentismo o canyoning, perché negli acquatrek non è previsto l'uso di imbragature o corde». La Sardegna è zeppa di percorsi adatti all'acquatrek, uno più suggestivo e divertente dell'altro. Nel suo portale dedicato alle escursioni Conca suggerisce l'abbigliamento ("una maglia e un pantaloncino in materiali sintetici, l'ideale short in lycra che si usano per fare sport") che, in caso di acqua fredda, può comprendere anche un mutino short da due millimetri. "Quando ci si affida a una guida", spiega Conca, "a parte l'abbigliamento personale, l'attrezzatura viene solitamente fornita dall'organizzazione e in ogni caso occorre lasciare in auto un cambio completo. E le scarpe? Direi che vanno bene un paio di robuste scarpe sportive o, in alternativa, le vostre vecchie scarpe da trekking". Essenziale in escursioni con tappe notturne un materassino in polietilene poco ingombrante e sacco a pelo, invernale o estivo (e non dimenticate fazzolettini e salviette umidificate per i bisogni fisiologici). "Personalmente io preferisco, tranne che in inverno, portarmi una tenda", dice l'esperto, a cui capita di dormire in grotta o in qualche ovile durante i suoi trekking itineranti. Gli escursionisti di più giorni scelgono anche saponi biodegradabili, di cui qualche azienda sarda è ben fornita. Una cosa non deve mai mancare: l'acqua. E allora, osservando le regole e seguendo i consigli degli esperti, ogni tipo di vacanza è realizzabile. Lo slogan, come sempre, è viaggiare informati.
© Riproduzione riservata