"Prove per il futuro" al teatro Franco Parenti di Milano, dove Andrèe Ruth Shammah cura "una piccola follia" nella suggestiva cornice dei Bagni Misteriosi, lo spazio all'aperto della piscina del teatro.

La serata, dal titolo "Stasera si può entrare fuori 2", proseguirà con le repliche fino al primo luglio, per un pubblico contingentato di persone e nell'assoluto rispetto delle norme igieniche anti-Covid.

Non si tratta semplicemente di uno spettacolo, di una performance, di una mise en place, ma soprattutto di una celebrazione, un momento magico per "scoprire come si può ripartire assieme con la vita e con il teatro".

Il pubblico viene invitato a prendere posto suddiviso in gruppi e in tante piccole postazioni organizzate attorno al perimetro del cortile.

LO SPETTACOLO - Si viene accolti dalla musica e da una performance delle danzatrici a bordo piscina. Poi gli artisti si fermano uno o due alla volta di fronte ad ogni gruppo a raccontare la loro piccola grande storia, che ci riguarda tutti. Attori, musicisti, danzatrici, acrobati si susseguono così con i loro numeri tra i bagliori delle candele e le catene di luci colorate che decorano il meraviglioso cortile.

E così possiamo finalmente riflettere su come, nel tempo sospeso che ognuno di noi ha dovuto trascorrere "il nulla ha incontrato il tutto" e che "bisogna seguire l'ordine naturale delle cose".

Ci accorgiamo di quanto i ricordi facciano rumore e capiamo che "i perché non si possono misurare" e che adesso "il dolore degli altri non ci fa più ridere".

E chi di noi in questi mesi non ha mai perso l'equilibrio? Chi di noi non ha mai cambiato idea o sentito una mancanza? Fa bene al cuore partecipare a questo rito e immaginare un futuro migliore, nella speranza che i teatri e il mondo dell'arte, così duramente colpiti dalle conseguenze dell'epidemia di coronavirus, possano ripartire più forti e più consapevoli di prima, sia per quanto riguarda le istituzioni che i singoli gruppi di lavoratori.

Anche il pubblico però deve reimparare ad essere pubblico, ad ascoltare, a stare assieme, a farsi permeare nuovamente dagli stimoli e dalle emozioni.

Degna di nota la scelta della Shammah di ricominciare in semplicità e soprattutto non coinvolgendo pochi grandi nomi del teatro contemporaneo, tentazione comune a molti direttori artistici in questo delicato momento di riapertura, bensì un nutrito gruppo di artisti di discipline diverse, età ed esperienze differenti. Una serata senza pretese, dunque, che ricorda a tutti la potenza dell'arte e ci lascia rinvigoriti e speranzosi, mentre contempliamo le lanterne cinesi che si librano nel cielo di Milano diventando tante piccole stelle.
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