Una curiosa proposta che arriva da Varese, dove Isidoro Cioffi, psichiatra e direttore del dipartimento Salute mentale e Dipendenze dell'ASST Sette Laghi ha incassato il sostegno e la controfirma del direttore Sociosanitario dell'azienda, Ivan Mazzoleni. Obiettivo far riconoscere baci e abbracci patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.

"Come è noto – si legge in una nota dell'ASST – l’Unesco non tutela solo i monumenti fisici ma tutte le forme espressive della creatività umana. Come recita il sito istituzionale, vengono tutelate 'tutte le tradizioni vive trasmesse dai nostri antenati: espressioni orali, incluso il linguaggio, arti dello spettacolo, pratiche sociali, riti e feste, conoscenza e pratiche concernenti la natura e l’universo, artigianato tradizionale”.

"In questo periodo di emergenza – spiega Cioffi – sono state necessariamente abolite la manifestazioni di saluto e affetto quali strette di mano, abbracci e baci, tanto care a noi occidentali. E’ noto che, senza relazioni con la forza e la bellezza dell’appropriata fisicità, si muore. Siamo animali sociali e questo significa che esistiamo perché siamo in relazione con gli altri".

Da queste premesse, dunque, l'originale richiesta. E resta da capire cosa deciderà di fare il Comitato italiano che fa capo all'Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, che auspicabilmente dovrà dare avvio ufficiale alla procedura.

"Con questa iniziativa – conclude lo psichiatra – vogliamo richiamare l'attenzione di tutti sull'importanza della fisicità nei rapporti umani, un valore che l’emergenza pandemica non ci deve far dimenticare".

(Unioneonline/v.l.)
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