La scomparsa, o nel migliore dei casi, un drammatico ridimensionamento. È quello che rischia il mondo dello cultura indipendente in Sardegna. Per questo un'ottantina tra associazioni, artisti, intellettuali e operatori hanno firmato un appello per un sostegno economico, una programmazione triennale e anche l'utilizzo di spazi pubblici come piazze e strade. E invitano altri lavoratori della cultura a sottoscrivere l'appello, anche dal sito di informazione e promozione letteraria indielibri.

"Consci delle difficoltà che incombono sul futuro, rivolgiamo alla società un appello affinché venga garantita la sopravvivenza di ogni forma di espressione artistica, la libera circolazione e fruizione della cultura e della creatività per tutti e tutte".

Le misure per contrastare il contagio da Covid-19 diventano insostenibili: "Tutto il mondo della cultura rischia di subire un contraccolpo mortale per via delle misure governative che impediscono qualsiasi tipo di assembramento. È soprattutto la cultura indipendente, quella che si muove dal basso e senza nessuna forma di sostentamento a subirne le maggiori conseguenze. Sono tutti coloro ai quali il lockdown ha già ridotto o annullato la capacità di reddito e a cui il futuro non promette alcuna garanzia di sopravvivenza dignitosa".

La prima richiesta alla politica sarda è per istituire un reddito mensile di dignità per un valore minimo superiore alla soglia di povertà. "Un reddito minimo garantito a chiunque ne abbia bisogno, non solo agli operatori della cultura ma a tutte le persone le cui condizioni di vita non siano sostenibili individualmente. Un reddito minimo di dignità non vincolato dunque al nucleo famigliare o allo svolgimento di un lavoro che non garantisce l'autosufficienza economica ma stabilito su base individuale, a garanzia di vita una dignitosa".

La seconda richiesta alla Giunta Regionale della Sardegna è "l'impegno di programmare da qui ai prossimi tre anni un intervento strutturale a favore del mondo della cultura, abbattendo ostacoli burocratici e detassando ogni genere di spettacolo e manifestazione artistica. Una programmazione culturale che coinvolga attivamente i 377 comuni dell'isola, che valorizzi anche la lingua e la cultura sarda, i tanti bravi artisti locali, la prolifica cultura indipendente isolana".
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