Quelle vite sono state scritte ma anche lette. E così Javier Marìas ci propone di trattare una ventina di scrittori non come autori, bensì come personaggi. Non busti di marmo o dipinti a olio, ma protagonisti letterari, come quelli dei romanzi che hanno scritto, animati dalle passioni più intense o vittime delle più imbarazzanti ossessioni. Un'opera decisamente singolare "Vite scritte". Leggendo diari, biografie, testimonianze, scopriremo allora che Conan Doyle bramava di uccidere Sherlock Holmes, che Joyce aveva un'ambigua inclinazione voyeuristica, che Emily Brontë era di un'insospettabile forza fisica o che Rimbaud intratteneva un pessimo rapporto con l'igiene. E così nasce il libro, un omaggio agli autori che Marìas ha amato, e al contempo un raffinato elogio dei libri. Perché la letteratura passa anche attraverso i volti, gli sguardi, i gesti quotidiani di chi le ha dedicato la vita.

L'idea iniziale dell'opera, come spiega lo stesso autore, proviene da un'altra cui prese parte: nell'antologia di singolarissimi racconti pubblicata nel 1989: ogni brano era preceduto da una breve nota biografica sugli autori totalmente sconosciuti. Al punto che i dati di cui disponeva erano minimi e neppure verificabili, di sicuro frammentari e spesso tanto bizzarri da sembrare inventati, come ha creduto più di un lettore che con coerenza ha perfino messo in dubbio l'autenticità dei racconti. La verità, dice Marìas, è che se si fossero lette tutte di seguito quelle brevissime biografie avrebbero formato un altro racconto, sicuramente non meno unico e spettrale degli altri.

L'opera nasce come sfida che lo scrittore lancia con se stesso: scegliere una ventina di scrittori e trattarli come personaggi letterari, rivelare i particolari più curiosi delle loro vite che spesso sono state trascurate per esaltare invece le loro opere. Le condizioni che si pone Marias sono due: che gli autori non siano spagnoli e che siano morti. Alcune storie si incrociano, come quelle di Conrad e James, legati da cordiale antipatia. O magari si intrecciano in astiosi legami familiari. E poi lo stesso Marìas finisce per diventare un personaggio della biografia di Nabokov. E a proposito di Nabokov probabilmente non tutti sanno che avesse una certa fama di misantropo: sembra che avesse manie e antipatie e ne avesse tante perché osava riconoscerle, proclamarle e fomentarle in continuazione. E con quella sua fama è strano che le parole gioia, gioia, piacere o estasi comparissero tanto di frequente sulle sue labbra. Marìas ci svela che Nabokov confessava di scrivere per due motivi: per piacere oppure per togliersi di dosso il libro che stava creando. Una volta incominciato, diceva, l'unico modo per disfarsene è portarlo a termine.

Ancora, Robert Louis Stevenson è morto prematuramente e ha trascorso l'intera vita da malato: la sua figura appare quasi sempre permeata di nobiltà e di angelica purezza, al punti di provocare fastidio quando si colora di tinte un po' troppo forti. E Arthur Conan Doyle? Risulta inverosimile che un uomo tanto impeccabile e amato come lui abbia potuto perdere sul finire della vita buona parte della considerazione e perfino degli amici. Undici anni prima della morte si dedicò allo spiritismo, lasciando da parte gli scritti che non avevano a che fare con quella fede e si mise a viaggiare per il mondo per predicare la sua convinzione. Scrupoloso come era nel 1924 calcolò che nei primi cinque anni di apostolato aveva percorso più di cinquantamila miglia e si era rivolto a circa trecentomila persone, alcune delle quali così lontane da possedere nazionalità australiana o sudafricana.

Corredato dalle immagine più celebri di questi scrittori che l'autore ha collezionato come fossero cartoline, Vite scritte ci conduce in un viaggio appassionante che ci fa scoprire vite talmente incredibili da non poter essere altro che vere. L'opera è stata tradotta da Glauco Felici, uno dei più importanti traduttori e ispanisti del secondo Novecento.

Javier Marìas è nato a Madrid nel 1951 e ha scritto numerose opere, da romanzi a saggi.Vite scritte ci fa scoprire aspetti e lati di autori famosi che non immaginavamo.
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