Claire non riesce a dimenticare la sorella Alison. Sono passati più di dieci anni da quando l'ha vista uscire per l'ultima volta dalla stanza che condividevano in un lussuoso resort per le vacanze nell'isola caraibica di Saint X.

Un ultimo sguardo e poi Alison – diciotto anni, bella, vivace e seducente, sfuggente – scompare dalla vista della sorella e dalla sua vita. Viene ritrovata morta qualche tempo dopo in un vicino isolotto e della sua morte vengono incolpati due giovani camerieri del resort, Edwin e Clive. Le indagini non dimostrano però la loro colpevolezza, i due vengono rilasciati e il mistero sulla morte di Alison rimane, almeno per Claire e i suoi genitori che pure devono accettare di tornare alla vita di sempre. Solo che tutto è cambiato. Alison non c'è più ed è veramente difficile accettare una morte improvvisa se non si riesce a trovare una ragione che spieghi quello che è successo e se si è fermamente convinti che ci sia un colpevole, anzi più d'uno. È quello che frulla per anni nella testa di Claire fino a che incappa casualmente in Clive, uno dei ragazzi sospettati. Fa il taxista a New York e la ragazza decide di seguirlo, di diventare la sua ombra convinta di poter arrivare così alla verità. Giorno dopo giorno, però, Claire comincia a vivere la vita di Clive, a frequentare le strade che percorre e i locali che bazzica. Lo avvicina, lo conosce e scopre che nulla era come se l’era immaginato e che niente come pensare di possedere la verità può portare a distruggere la vita degli altri e anche la propria.

Seducente, onirico, finemente analitico Saint X (Bompiani, 2020, pp. 384, anche e-book) è un giallo psicologico con tutti i crismi del genere. C’è il mistero, ci sono i colpi di scena e ci sono personaggi intriganti e sottilmente ambigui, prima fra tutte la figura che domina il romanzo anche se compare solo nelle prime pagine del libro: l'inquietante e affascinante Alison, ingenua, tentatrice, insieme sirena e Medusa. C'è poi la grande sensibilità di Alexis Schaitkin, al suo romanzo d'esordio, nel tratteggiare psicologie molto diverse tra loro ma tutte credibili come l'ossessiva Claire, tutta a protesa a cercare una verità che le sfugge anche se per anni le è sempre stata davanti agli occhi. Oppure l'insicuro Clive, vera e propria vittima designata dei giochi perfidi di chi lo crede solo uno stupido grassone, ma capace alla fine di dare dignità alla propria vita non accettando il proprio destino di sconfitto. E c'è la capacità dell’autrice di raccontare la superficialità e l’edonismo della società contemporanea, una società dove anche la squallida morte di una ragazza diventa fiction, occasione per discussioni deliranti sul web, punto di partenza per ottenere il proprio momento di celebrità inventando verità per un instant book o magari organizzando tour per turisti nei luoghi dove si è consumata la tragedia di Alison.

Un romanzo di livello superiore alla media, quindi, ben servito dall'ottima traduzione di Milena Sanfilippo, capace di riprodurre anche nella nostra lingua l'immediatezza e la concisione dell'inglese colloquiale parlato negli States.
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