Si è rinnovato a Serdiana, come in tutto il Parteolla, il rito della Candelora. Così, i ceri accesi hanno illuminato, simbolicamente, il passo di "priorissas" e "priorissedas", in processione per le vie attorno alla chiesa parrocchiale, in una festa ricca di simbolismi, detta anche della Purificazione di Maria.

"Fare 'sa priorissa' è un impegno che continua per tutto l'anno, ma soprattutto un onore", spiega Luisa Codonesu di Serdiana, "priorissa manna" nella Candelora del 1993. Tanta devozione accompagna questa figura e quella de "is priorisseddas" che la affiancano. Le prioressine vengono indicate dalla prioressa che, in genere, attinge dall'ambito familiare. Le due adolescenti, o bambine, non c'è un'età fissa per questa ruolo, vestite in modo uguale affiancano sa priorissa durante tutto il rito.

Nel giorno della Candelora (il 2 febbraio), che celebra la presentazione di Gesù al Tempio, si benedicono le candele, simbolo di Cristo. E il giorno dopo, da Serdiana, la festa si sposta nella parrocchia di San Biagio a Sicci (Dolianova), in cui diventa un momento di incontro di prioresse e prioressine di tutti i centri del circondario.

"L'impegno della prioressa dura un anno intero, spetta a lei l'organizzazione di tutte le feste Mariane, a cominciare dalla Pasqua, in cui è lei a togliere il velo alla Madonna durante 'S'Incontru'. Finito l'anno, la prioressa uscente indica quella successiva che viene poi nominata dal parroco".
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