È un vero e proprio rituale, a pochi giorni dalla Candelora, e di San Biagio (ricorre il 3 febbraio), l'appuntamento delle signore che insieme panificano i dolci dedicati al Santo, protettore della gola. Ogni anno, un gruppo di una ventina di amiche si riunisce in un panificio di Sicci, e con mani sapienti, con velocità e destrezza, lavorano la pasta de "is pirichitteddus de Santu Brai".

La tradizione, che ha origine circa cinquant'anni fa, nacque nel panificio di tziu Ambrosinu Loddo, al centro del paese. Successivamente, e da oltre trent'anni, è continuata nell'attuale panificio per volontà della proprietaria che l'aveva voluto portare avanti come ex voto al Santo.

Ad oggi, dopo la scomparsa della proprietaria, è sua figlia che, in omaggio alla volontà materna, continua questa tradizione mettendo a disposizione macchine e mezzi per impastare, infornare e, dopo due giorni, continuare il lavoro con l'imbustatura delle migliaia e migliaia di mini pirichittus, che vengono donati alla popolazione durante la festa dedicata a San Biagio, patrono di Sicci. Ricorrenza, questa, che ricade nei giorni legati ai riti della Candelora.
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