Un modo per ritrovarsi e rafforzare il senso di appartenenza alla stessa comunità. C'è un profondo significato religioso ma anche culturale e sociale nelle celebrazioni del Natale ortodosso da parte delle donne e degli uomini della diaspora che hanno lasciato i paesi d'origine per trasferirsi in Sardegna con la prospettiva di migliorare le loro condizioni di vita.

Arrivano dalle giovani repubbliche dell'ex Unione Sovietica, Ucraina e Bielorussia in particolare, e vogliono coltivare le tradizioni del mondo cristiano ortodosso e di rito orientale. Una comunità con una forte presenza femminile perché le donne, nella terra in cui oggi vivono, svolgono un ruolo fondamentale nell'ambito della cura alla persona e dell'assistenza agli anziani. Il loro Natale è il 7 gennaio ma le celebrazioni sono concentrate nella giornata festiva del 6 gennaio per favorire un'ampia partecipazione di fedeli alle cerimonie liturgiche.

Padre Nikolay Volskyy, 34 anni, nato in Ucraina, sposato e padre di un bambino, è la guida religiosa della comunità ortodossa a Cagliari e Olbia. Proprio a Cagliari, nella chiesa della Speranza, nel quartiere di Castello, il luogo di culto prestato dalla Curia alla comunità ortodossa, sarà lui ad officiare tutti i riti. La mattina del 6, con inizio alle 9.30, padre Volskyy celebra la prima messa solenne a cui seguirà, al termine della giornata, la suggestiva celebrazione di mezzanotte con i canti tradizionali della religione ortodossa.

Il 7 gennaio alle 9.30 la messa che chiude, per quest'anno, il calendario delle cerimonie liturgiche previste nel capoluogo. Padre Volskyy sottolinea che "tutti i fedeli della diaspora con grande intensità festeggiano il loro Natale. È un momento di incontro e di riflessione e l'occasione per sentirsi a casa a più stretto contatto con la loro religione e la loro cultura. Ci ritroveremo ancora una volta insieme il 19 gennaio per celebrare la nostra Epifania".

La guida religiosa della comunità ortodossa mette in evidenza inoltre il dialogo continuo con la chiesa cagliaritana "alla quale siamo legati da vincoli di amicizia e fraterna collaborazione". Partecipa alle celebrazioni anche il console onorario bielorusso in Sardegna Giuseppe Carboni, promotore del Gran Concerto del Natale e Capodanno Ortodosso e di Rito Orientale, in programma il 12 gennaio all'Auditorium del Conservatorio di Cagliari con inizio alle 15. In scena artisti sardi e bielorussi "per costruire ponti di dialogo con l'arte e la musica".
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