Le notizie principali sono due. La prima: Peppino Mazzotta ha scritto un libro sulla storia amara di un immigrato calabrese in America nella prima metà del Novecento, una storia vera e poco conosciuta che meritava di essere raccontata. Si intitola "Muori cornuto - Giuseppe Zangara l'uomo che tentò di uccidere il presidente Roosevelt", ed è pubblicato da Luigi Pellegrini editore.

La seconda è che tornerà a Cagliari per presentarlo (a distanza di pochi mesi dall'ultima visita, lo scorso maggio, per la proiezione di un docufilm su Gramsci). L'incontro si terrà sabato 4 gennaio alle 18 all'Exma, in via San Lucifero 71, con l'introduzione del giornalista Massimiliano Messina, e gli interventi musicali a cura di Fabio Marceddu e Antonello Murgia del "Teatro dallarmadio".

Mazzotta, nato nel 1971 a Domanico in Calabria, è entrato nell'immaginario popolare con un personaggio indelebile, l'ispettore Giuseppe Fazio, che ha affiancato il Commissario Montalbano nelle sue indagini sin dal primo passaggio televisivo.

Tra le tante strade di una fortunata carriera, si è dedicato anche alla scrittura per il teatro. Nel caso di "Muori cornuto" voleva aggiungere qualcosa in più, per questo si è rivolto a un fidato amico, Arcangelo Badolati. "Badolati - racconta Mazzotta - è la versione di Roberto Saviano per la 'ndrangheta, autore di inchieste rivelatrici sull'organizzazione criminale calabrese; facciamo parte entrambi dell'Osservatorio antimafia. All'inizio gli avevo chiesto di scrivere una postfazione, ma quando ha letto il soggetto se n'è innamorato e ha messo su carta il racconto della vita di Zagara che poi abbiamo rivisto insieme. A seguire c'è il mio testo teatrale in cui si indagano le ragioni del fallito assassino del presidente degli Stati Uniti che condurrà il protagonista, nel 1933, alla sedia elettrica".
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