Esuberante, sorprendente e, dettaglio non di poco conto, anche economica. Se nelle prossime settimane siete riusciti a ritagliarvi qualche giorno libero per staccare dal trantran quotidiano, fate più di un pensierino su una breve ma intensa avventura a Porto. La città lusitana, meno gettonata della sorella maggiore Lisbona, non ha però nulla da invidiarle e il doppio volo settimanale (il lunedì e il venerdì) che la collega direttamente con Cagliari con la più famosa compagnia low cost la rende ancora più accessibile. Con poco più di duecentomila abitanti, divisa in due dal fiume Douro e un passato quasi millenario, Porto va ben oltre i luoghi comuni che la etichettano soprattutto come la patria dell'omonimo vino.

Panorama di Vila Nova de Gaia dal quartiere di Ribeira
Panorama di Vila Nova de Gaia dal quartiere di Ribeira
Panorama di Vila Nova de Gaia dal quartiere di Ribeira

Passeggiando per tra i lunghi viali o gli stretti vicoli del quartiere storico di Ribeira (preparatevi ai ripidi saliscendi che si distribuiscono praticamente ovunque) si nota infatti subito una vitalità degna di una grande metropoli latina. Dietro ogni angolo si possono trovare locali caratteristici, negozi di souvenir artigianali, ma anche monumenti storici di inattesa importanza. Tuttavia, il simbolo incontrastato rimane il Luis I, maestoso ponte in ferro lungo 385 metri e alto 45, che dal 1886 collega le rive opposte del fiume portando oggi migliaia di turisti da una sponda all'altra, alla scoperta dell'altro rione caratteristico di Porto: Vila Nova de Gaia, poggiato su un pendio sul quale nel corso degli ultimi secoli hanno trovato ospitalità decine di aziende specializzate nella produzione del porto, il tradizionale vino liquoroso ottenuto solo da uve della valle situata un centinaio di chilometri più all'interno. Nelle antiche e incantevoli cantine da tempo sono una consuetudine degustazioni organizzate per far scoprire anche ai palati meno educati la prelibatezza di vini invecchiati anche per mezzo secolo. Il fascino di Porto è proprio questo, è una città dalle tante identità. Quella vitivinicola appunto, tramandata con orgoglio fino ai giorni nostri, che però va di pari passo con l'estrema religiosità di un popolo da sempre fedele cattolico. Le imponenti chiese barocche sparse per il centro non lo nascondono di certo: la Cattedrale su tutte, ma anche la chiesa intitolata a San Francesco o quella consacrata a Sant'Ildefonso. Senza dimenticare l'imponente torre dei Chierici, alta 76 metri ed edificata nel 1763 per la confraternita dei Clérigos Pobres.

Il fiume Douro visto da Vila Nova de Gaia
Il fiume Douro visto da Vila Nova de Gaia
Il fiume Douro visto da Vila Nova de Gaia

E le attrazioni architettoniche non finiscono qui: la stazione di Sao Bento, per esempio, è un gioiello costruito nei primi del Novecento e ancora intatto, i cui ampi saloni sono impreziositi dai caratteristici azulejos, piastrelle smaltate e finemente decorate. E per gli amanti dell'arte non può mancare una visita al Museo Soares dos Reis, il più antico del Portogallo, al cui interno si possono visitare anche gli splendidi giardini. Un'altra tappa imperdibile per gli amanti del genere è la Livraria Lello, una libreria aperta nel 1881 e pochi anni fa salvata sull'orlo del fallimento perché diventata fonte di ispirazione per la scrittrice inglese J. K. Rowling, in passato assidua frequentatrice della libreria durante la stesura della saga di Harry Potter. C'è poi l'amore per il cibo genuino, sicuramente uno dei punti di unione tra le culture italiana e portoghese. Quest'ultima però si fonda ancora su tantissime realtà famigliari, le "tasca", trattorie tipiche frequentate indistintamente da turisti e locali di ogni estrazione sociale dove abbondano cibi poveri ma ricchi di sapore. Riso con rana pescatrice, zuppe di pesce o baccalà in tutte le salse, tanto per fare qualche esempio, dominano i menù quasi ovunque, anche se non c'è tour culinario che si rispetti che non passi per l'assaggio della famosa quanto impegnativa "Francesinha", composta da due semplici fette di pane in cassetta al cui interno trovano posto salsiccia fresca, prosciutto cotto e una bistecca di manzo. Il tutto ricoperto da un'abbondante colata di formaggio fuso con tanto di densissima salsa a base di pomodoro, birra e peperoncino. Insomma, una gioia per i palati, e gli stomaci, pronti a tutto.

Uno scorcio del centro cittadino
Uno scorcio del centro cittadino
Uno scorcio del centro cittadino

E se la passione locale per la cucina del baccalà (le ricette tradizionali sono infinite) forse non provocherà un tuffo al cuore al turista sardo, lo farà di certo l'impatto con l'oceano. Maestoso e impetuoso soprattutto nei mesi freddi, può infrangersi sulle coste portoghesi con una violenza mai vista da occhi mediterranei. Dal centro della città verso la foce del Douro una linea storica di tram porta i turisti che volessero ammirare l'Atlantico. Una volta arrivati al mare nel tragitto lungo costa si incontrano in successione i quartieri più amati durante i mesi caldi: Foz du Douro e Matosinhos. Quest'ultimo antico rione di pescatori che nasconde tra le sue vie piccole perle della gastronomia locale a base ovviamente di pesce. Cucina perfetta se abbinata a un bicchiere del diffuso vino bianco locale, il "Vinho Verde", connubio ideale (meglio ancora se sorseggiato con vista sull'oceano) per innamorarsi di una città unica, forse sottovalutata, ma che senza sfarzi o effetti speciali, riesce a rimanere nel cuore di chi la visita.
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