La traduzione della stele di Nora sarà presentata domani alle 20 nella facoltà di Lettere dell'Università di Cagliari dallo studioso Salvatore Dedola.

La traduzione è stata fatta 17 anni fa dal glottologo-semitista che, ancora oggi, va traducendola e commentandola dietro richiesta di varie Istituzioni culturali, "affinché - ha detto lo studioso - in Sardegna e nel Mediterraneo si percepisca l'enorme importanza di questa Stele, il primo documento scritto dell'Occidente".

Al Dedola la traduzione è risultata estremamente facile poiché la stele è scritta in antico sardo.

Al fine della traduzione gli è stato utile il "Dizionario Fenicio" di Fuentes Estanol ed il "Dizionario della Lingua Ugaritica" di G. del Olmo Lete-J. Sanmartín.

"La forma dei caratteri e la tecnica grammaticale della Stele - commenta Dedola - denunciano l'età della stessa, che risulta antica di quasi tremila anni, scritta nelle forme grammaticali allora imperanti tra i popoli semitici occidentali ed ancora oggi vigenti presso il popolo d'Israele. Oggi siamo in grado di affermare che la Sardegna, tra i popoli d'Occidente, mantiene due primati: ha eretto i più antichi e più nobili monumenti (i nuraghi) e nel contempo ha scritto il documento più antico".
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