"Buono da mangiarsi". E non solo con gli occhi. Il piatto commestibile da detto popolare diventa realtà grazie a una semplice ma geniale trovata di "Meglio Sardo", una start up di Sarule, nel nuorese. Il pane carasau, ovvero la "carta da musica", gustosa e croccante specialità di origine barbaricina apprezzata in tutto il mondo, diventa "Canestro di pane carasau, il piatto che si mangia". L'innovazione è stata presentata in anteprima a Cagliari al Festival Scirarindi, la manifestazione diretta da Giovannella Dall'Ara che promuove benessere e buon vivere e all'avanguardia per la sua attenzione alla sostenibilità ambientale ed etica. "Tra oltre duecento tipologie di pane presente in Sardegna, abbiamo puntato sul carasau per apportare una innovazione che guarda alla tradizione. Il piatto dei pastori è diventato un vero e proprio contenitore", ha spiegato Francesco Carobbi amministratore di Megliosardo nel presentare il suo prodotto valorizzato dalla ricetta dell'Executive Chef Marcello Putzu abbinata a un Nuragus di Agricole Soi. Introdotto dall'antropologa del food Alessandra Guigoni, Putzu ha preparato in diretta una ricca e colorata vellutata di zucca, verdure, erbette e formaggio erborinato adagiata sul canestro di carasau, servita in abbinamento a un Nuragus di Agricola Soi. Un contenitore a prova di zuppa fumante, non si sfalda e si impregna di sapori. Uno sguardo rivolto al gusto e uno alla sostenibilità ambientale.

Il "Canestro" di pane carasau è disponibile in diversi formati, dal più grande, per zuppe o insalate, al più piccolo, pensato per il finger-food. Man mano che si consuma la pietanza posta all'interno, il canestro di pane si può spezzare e gustare insieme al companatico. "Il piatto che si mangia" è un prodotto davvero innovativo e accattivante, che allo stesso tempo, trasmette la storia e la tradizione millenaria che lo caratterizza. Fortemente legato al territorio, ma differente da prodotti simili, infatti, il canestro è fatto di vero pane carasau - ha spiegato Francesco Carobbi- si parte dal cosiddetto "Pane lentu" lavorato con metodi artigianali, viene biscottato all'interno di appositi stampi metallici e prende la forma di un contenitore. Quindi subisce una doppia cottura, esattamente come il pane carasau. L'idea è stata quella di dare tridimensionalità, a ciò che prima d'ora si era sempre presentato come un foglio croccante". Il "Canestro di pane carasau, il piatto che si mangia", è stato presentato a una platea di ristoratori, food blogger e giornalisti di settore. "Il pane carasau dimostra ancora una volta tutta la sua duttilità e la capacità, come ogni buon classico, di non finire mai di dire ciò che ha da dire, parafrasando Italo Calvino - spiega Alessandra Guigoni - fino a ora lo abbiamo gustato senza alcuna aggiunta o condito con olio extravergine d'oliva e sale, consumato caldo, come accompagnamento agli aperitivi, oppure sbollentato nel brodo o nell'acqua calda per preparare le lasagne. O ancora bagnato e arrotolato con al suo interno formaggi, salumi, verdure, funghi. O ancora sbriciolato nel gelato o dessert. Le ricette tipiche poi non si contano, forse la più nota è su pane frattau, sfoglie sovrapposte con deliziosa salsa di pomodoro e un uovo in camicia in cima a tutto.

Sappiamo che il pane carasau è antico e frutto di un saper fare tradizione davvero importante. Innovare vuol dire traghettarlo nel futuro. Su carasau è un pane biscottato che in questa versione "a canestro" può contenere cibi salati e dolci, caldi e freddi, ed essere consumato insieme alla pietanza via via proposta". L'antropologa mette l'accento anche sulla valenza green di questo prodotto. "Il Canestro di pane carasau, il piatto che si mangia" aiuta l'ambiente, in un sol colpo risolve il problema del piatto da lavare, riduce con una riduzione degli sprechi di cibo, acqua, detersivi: tutto a beneficio dell'ambiente.

Inoltre è un pane quasi senza grassi, fatto di sola semola, lievito, sale e acqua, quindi adatto al consumo contemporaneo, attento alle calorie e zuccheri e grassi aggiunti, praticamente invece presenti in ogni prodotto da forno. Insomma una innovazione che guarda al gusto, al benessere dell'ambiente e delle persone". Salutare, sostenibile e appetitoso, il Canestro di carasau può essere un'idea originale per una cena simpatica e all'insegna del "vietato sprecare".

E niente piatti (o stoviglie) da lavare.
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