Un'isola da scoprire, esattamente come la Sardegna. Fiera della sua storia millenaria, immersa nell'Oceano Indiano e che ha trascorso, anche nel recentissimo passato, momenti bui, drammatici. Come quell'attentato dinamitardo nel giorno di Pasqua nelle chiese cristiane e in alcuni hotel che è costato la vita a centinaia di turisti.

Il forte di Galle (foto Masala)
Il forte di Galle (foto Masala)
Il forte di Galle (foto Masala)

Andare a pochi mesi di distanza da quel tragico evento e scoprire un popolo aperto al mondo, che accoglie i turisti a braccia aperte, consapevole che proprio il turismo è la fonte dei ricavi maggiori per gli abitanti. Lo Sri Lanka, la "Terra Graziosa", ti accoglie come solo pochi Paesi nel mondo sanno fare. Persone dai volti sorridenti, educati, affabili. E che si sforzano di aiutarti in tutto e per tutto. Certo, non manca la povertà, non mancano gli ambienti degradati e le zone dove è meglio passare solo in auto. Un po' come in tutti gli Stati del mondo, comunque. Entrare e trascorrere anche 15 giorni nella vecchia Ceylon, vuol dire catapultarsi in una realtà che non vive di solo mare e spiagge (bellissime naturalmente). I templi buddisti, induisti e islamici sono ovunque e uno al fianco dell'altro; così come sono ovunque i parchi dove andare a fare un safari per cercare di immortalare una famiglia di elefanti o un ghepardo; così come sono ovunque i cartelli stradali che avvisano di un attraversamento di scimmie, iguane, elefanti o bisonti.

L'ingresso dello Yala National Park (foto Masala)
L'ingresso dello Yala National Park (foto Masala)
L'ingresso dello Yala National Park (foto Masala)

E poi le immense distese delle piantagioni di tè, il cibo speaziati e saporitissimo e una natura a tratti incontaminata. Per non parlare dei fantastici parchi naturali dove piante e alberi di tutto il mondo rendono una passeggiata di mezza giornata un momento unico. «Siamo orgogliosi di essere cittadini in questo paese benedetto e buoni amministratori della Terra che abbiamo ereditato. La Terra non ci appartiene, ma noi apparteniamo alla Terra. Come parte integrante dell'ambiente, è nostro dovere rispettare e proteggere la natura, la flora e fauna», ha detto P.B. Hemantha Jayasinghe, il direttore generale del CEA, Central Environmental Autorithy che si occupa della gestione e cura del verde.

Una piantagione di tè a Kandy (foto Masala)
Una piantagione di tè a Kandy (foto Masala)
Una piantagione di tè a Kandy (foto Masala)

Per gli amanti dei parchi verdi è imperdibile la visita al Giardino Botanico di Peradenya. Si trova a 6 chilometri da Kandy, con oltre 59 ettari, è il più grande giardino botanico di tutto lo Sri Lanka. In questo immenso giardino ci sono più di 4.000 specie di piante e alberi. Così come sono imperdibili le visite negli otto siti iscritti al patrimonio mondiale dell'Unesco: Polonnaruwa, l'antica città di Sigiriya, il Tempio d'Oro di Dambulla, la città vecchia di Galle, la città sacra di Anuradhapura, la città sacra di Kandy, la Sinharaja Forest Reserve e degli altopiani centrali dello Sri Lanka.

Il viale delle palme nel Giardino Botanico di Peradenya (foto Masala)
Il viale delle palme nel Giardino Botanico di Peradenya (foto Masala)
Il viale delle palme nel Giardino Botanico di Peradenya (foto Masala)

Visitare ognuna di questi siti fa scoprire pezzi unici nel mondo. Anuradhapura, ad esempio è una città sacra nata intorno a un ramo dell'albero dell'illuminazione fico del Buddha, portato qui nel III secolo a.C. da Sanghamitta, il fondatore di un ordine di monache buddiste.

La spiaggia di Trincomalee (foto Masala)
La spiaggia di Trincomalee (foto Masala)
La spiaggia di Trincomalee (foto Masala)

Nascosto in una fitta giungla per molti anni, lo splendido sito, con i suoi palazzi, monasteri e monumenti, è ora accessibile a tutti. «Si parla di "Era dei grandi edifici" perché proprio in questo periodo furono costruiti complessi monastici e palazzi tra i più alti del mondo. Esempio lampante ne è il dagoba (o stupa) Jetavanavih?ra, costruito da re Mah?sena, ancora oggi il più alto edificio in mattoni della Terra - ha detto una delle guide autorizzata dal ministero, Whrigieshu Kundumale - Il periodo d'oro di Anuradhapura corrispose all'inizio dell'era cristiana: le quattro mura di cinta, ognuna lunga 26 km, racchiudevano un'area di ben 663 kmq. Inoltre la città possedeva il più complesso sistema di irrigazione del mondo antico, situato in una zona arida. Anuradhapura fu la capitale Sri Lanka dal V secolo a.C. fino al 1017, anno dell'invasione indiana, che spostò la residenza reale e con i suoi 40 kmq di superficie, il sito archeologico è uno dei più grandi al mondo».

Un'altra Dagoda ad Anuradhapura (foto Masala)
Un'altra Dagoda ad Anuradhapura (foto Masala)
Un'altra Dagoda ad Anuradhapura (foto Masala)

Ben inteso, che tutti gli otto siti meritano davvero una visita almeno di un giorno per scoprire non solo templi e aree archeologiche uniche nel mondo ma anche il grande spirito religioso che ha il popolo dello Sri Lanka. La "Terra Graziosa" immersa nell'Oceano Pacifico. Michele Masala
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