Forse è davvero la fine. Ciò che resta del Titanic, la nave dei sogni, si sta sbriciolando. Il relitto è minato giorno dopo giorno dall'erosione, dalle correnti sottomarine e dai batteri. Se avete molti soldi nel vostro conto corrente, affrettatevi a visitarlo: è possibile, a partire dal 2020, unirsi a una delle sei spedizioni del Titanic Survey al costo di 125mila dollari per passeggero.

Il transatlantico inabissatosi 107 anni fa nell'Oceano Atlantico settentrionale, a 370 miglia a Sud di Terranova, in Canada, causando la morte di oltre 1.500 passeggeri, si sta lentamente dissolvendo. Portandosi definitivamente appresso il dolore per una delle più disastrose tragedie del mare: nella sua folle corsa verso New York il Titanic si schiantò contro un iceberg.

Come certifica senza possibilità di smentita un video di Atlantic Productions per un documentario, girato in 4K da un team di sub, ritornati a studiare l'enorme piroscafo a 14 anni di distanza dall'ultima volta, l'Inaffondabile starebbe scomparendo. Enormi spazi, come lo scafo dove erano sistemati i lussuosi alloggi degli ufficiali, già minati pesantemente dalla fauna marina, sono ormai compromessi. La nave dei sogni è pronta ad alzare bandiera bianca lasciandosi andare per sempre, ma chi ha un po' di soldi da parte può visitare ciò che ancora si conserva, non si sa per quanto.

Il reperto di un lampadario (foto Piras)
Il reperto di un lampadario (foto Piras)
Il reperto di un lampadario (foto Piras)

Grazie a un sottomarino che si immerge a 3.800 metri sotto il livello del mare si possono raggiungere i frammenti arrugginiti di uno dei relitti su cui ricercatori, scrittori e registi hanno costruito carriere e successi. Come riferito dalla rivista Cosmopolitan, sarebbero imminenti sei spedizioni di dieci giorni, tutte in partenza da San Giovanni di Terranova, che permettono di vivere un'esperienza che definire esclusiva è riduttivo.

Anche perché durante le missioni, i visitatori avranno accanto scienziati ed esperti chiamati a raccogliere dati necessari per studiare il deterioramento del relitto. Il costo non è propriamente abbordabile, ma con 125 mila dollari ci si può regalare un privilegio raro, un'immersione per approfondire una delle disgrazie più conosciute della storia.

In Italia si è tornato a parlare della tragica vicenda del Titanic nella primavera del 2017. Alla Promotrice delle Belle Arti di Torino, nella cornice magica del Parco del Valentino, è stato possibile ammirare una selezione di reperti abbastanza rappresentativa delle campagne di recupero effettuate negli ultimi decenni. Tra il 1987 e il 1994 RMS Titanic ha organizzato numerose spedizioni alla scoperta del relitto, portando alla luce oltre quattromila pezzi dal fondo dell'Oceano.

"Titanic. The artifact exhibition" (questo il tema della mostra americana allestita due anni fa in esclusiva per l'Italia) ha riportato indietro le lancette del tempo di oltre un secolo. Correva l'anno 1912, le scialuppe nelle navi non erano sufficienti per tutti i passeggeri e il Titanic era l'inarrivabile orgoglio della marineria britannica, l'inaffondabile fuoriserie dell'Oceano. Il fatto che colò a picco alla prima traversata, nella notte tra il 14 e il 15 aprile, e 1.517 persone (su 2.228 passeggeri a bordo) morirono in quella che è stata la più terribile tragedia in mare della storia della navigazione, rende mitologica la breve vita dell'ammiraglia della compagnia White Star Line.

La ricostruzione di un alloggio di terza classe (foto Piras)
La ricostruzione di un alloggio di terza classe (foto Piras)
La ricostruzione di un alloggio di terza classe (foto Piras)

Nella mostra è stato riprodotto fedelmente anche il rumore delle caldaie, continuo e assordante come doveva risuonare alle orecchie dei passeggeri. Oltre agli oggetti appartenuti al personale di bordo e ai viaggiatori, ha lasciato a bocca aperta i cultori della storia del Titanic la riproduzione di una cabina di terza classe, arredata in modo spartano, con letti a castello in legno. Vi si arrivava dopo aver visitato il ponte di prima classe, bianco e ben illuminato. E, con esso, la copia di una suite destinata a viaggiatori facoltosi.

Personalità di spicco nella società dell'epoca, le cui aziende - in qualche caso - hanno resistito fino a noi. È il caso di Isidor Straus, proprietario dei Grandi magazzini Macy's: morì assieme alla moglie Ida, che non si imbarcò sulla scialuppa 8 per non abbandonare il suo compagno di vita.

Chi all'ultimo non rifiutò di salire sulla scialuppa pieghevole C, mentre il Titanic affondava con 1.500 passeggeri che pregavano di essere messi in salvo, fu Bruce Ismay, direttore della White Star Line: il suo gesto non è passato di certo alla storia come atto di coraggio. Coraggio che invece dimostrò Margaret Brown, assumendo il comando della scialuppa 6 quando il timoniere Robert Hitchens iniziò a dare segni di squilibrio.

Persone e storie si intrecciarono in mezzo all'Oceano in una fredda notte del 1912. Ora chi può, spendendo un po' di soldi, ha la possibilità di visitare per l'ultima volta un transatlantico che doveva finire in prima pagina per il suo arrivo in anticipo a New York, nel molo appositamente allestito. In realtà, in 107 anni, nelle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, il Titanic è stato richiamato milioni di volte. Ma, purtroppo, non per l'impresa che i suoi armatori avrebbero voluto compiere.
© Riproduzione riservata