È una tendenza che sta diventando business per le attività commerciali. Le realtà baby friendly rappresentano oggi la nuova frontiera del tempo libero per mamma e papà.

Pensate per concedere gratuitamente qualche ora di relax ai genitori nella certezza di avere i figli sotto controllo in un ambiente piacevole e divertente adibito all'ospitalità dei più piccoli (meglio ancora se coadiuvato da figure specifiche quali gli animatori), i locali a misura di bambino stanno incontrando sempre di più il favore dei genitori.

E dato che a domanda corrisponde offerta, nelle città sta diventando sempre più facile trovare realtà - spazi, locali, attività commerciali, strutture ricettive, perfino negozi - cosiddetti baby friendly. Succede anche in Sardegna, investita da una tendenza che non sta facendo fatica a conquistare non solo i gusti delle nuove generazioni di famiglie ma anche nuove fette di mercato, con riflessi importanti per chi decide di investire sul mondo dei più piccoli.

L'aperitivo torna così a essere momento di relax, la cena occasione per scambiare opinioni e punti di vista tra amici, la vacanza un modo per ricaricarsi e rigenerarsi, lo shopping possibilità di scegliere in assoluta serenità. Il mondo dei bambino non è più invasivo rispetto alle abitudini dell'adulto ma si mescola perfettamente fino a diventare una garanzia per il genitore.

Se i menu appositi sono ormai (quasi) una realtà consolidata, frutto di una concorrenza spietata tra grandi marchi di ristorazione, meno lo erano i locali con aree dedicate al gioco dei più piccoli, allestite con una serie di confort da fare invidia ai baby parking. Una tendenza che è anche una filosofia, e che si sposa con altre iniziative sempre rivolte ai neo genitori, facilitati nella ricerca del "posto giusto" perfino da App apposite, nate per coniugare le esigenze delle mamme e dei papà con bebé al seguito. In tutta Italia ci sono migliaia di spazi protetti dove poter cambiare e allattare e anche nell'Isola hanno fatto capolino spazi dedicati, per esempio negli uffici comunali (Sassari, iniziativa Unicef) ed esercizi commerciali che aderiscono al circuito Baby Pit Stop (Cagliari) uniti in una rete che accoglie chi, di passaggio, ha necessità di cambiare il pannolino al proprio piccolo.

È il momento del baby friendly. E ancora una volta è il mercato a mostrarsi pronto ad assecondare le tendenze del momento. Sebbene con un po' di ritardo anche le grandi città sarde, Cagliari in testa, non stanno rimanendo indietro, con evidenti riflessi sull'economia e sulla capacità di fare impresa delle realtà fresche di inaugurazione e di quelle che decidono di puntare sul baby friendly offrendo un servizio in più.

In fondo è questa la chiave di lettura del fenomeno: l'offerta di un servizio nuovo, a misura di bambino che dal punto di vista del genitore stressato, per riprendere un noto refrain pubblicitario, davvero "non ha prezzo". Diventa così usuale non solo innovare pubblicizzando una realtà amica dei bambini ma anche adeguare la propria attività alle esigenze di una società in continuo movimento, che fatica a fermarsi o anche solo a rallentare il ritmo della corsa quotidiana.
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