Tutti a Mont'e Prama per denunciare lo stato di abbandono del sito archeologico del Sinis, l'area dove sono stati scoperti i famosi Giganti di pietra e dove secondo il geo radar si nascondono ancora tanti altri tesori antichi.

Grande la partecipazione al sit in di protesta organizzato dalla Fondazione Nurnet, che chiede alla Regione ma soprattutto alla Soprintendenza come mai da due anni non si vede nessun archeologo al lavoro nonostante le risorse finanziate dal Ministero.

In tantissimi hanno raggiunto la collina più famosa del Sinis per aderire alla protesta. Tutti pronti a difendere la storia della Sardegna, quella che ancora non è stata scritta.

Sara Pinna

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Sulla protesta è intervenuto l'assessore regionale all'Agricoltura Gabriella Murgia, presente alla manifestazione a Mont'e Prama.

"È un sito archeologico di enorme importanza, non solo per la storia, la cultura e l'identità della nostra terra. La rilevanza di Mont'e Prama è riconosciuta a livello internazionale", ha detto l'esponente della giunta Solinas.

Aggiungendo: "Abbiamo una risorsa culturale dal valore inestimabile. Già in passato i Giganti, dopo il loro ritrovamento, sono rimasti avvolti da un lungo silenzio. Occorre fare chiarezza. Gli scavi sono fermi da troppo tempo, nonostante siano stati stanziati fondi specifici a questo scopo".

"Oggi per noi è fondamentale dare un segnale di forte interesse - ha concluso Murgia - per un patrimonio culturale, fra i più importanti del Mediterraneo. Un patrimonio dei sardi e dell'intera umanità".
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