Una dichiarazione giurata, pubblicata dal notaio tedesco a cui era stata affidata tanti anni fa, confermerebbe uno dei più grandi sospetti della storia tedesca del secolo scorso, e cioè che a dare fuoco al Reichstag nel 1933 furono i nazisti.

La scusa allora utilizzata fu quella delle fiamme al Parlamento per sopprimere le libertà ed i diritti civili nel Paese.

La dichiarazione era stata rilasciata ad un notaio da un militante delle SA, secondo cui il piromane non fu l'olandese Marinus van der Lubbe, che venne condannato a morte dai nazisti per il rogo: quando egli arrivò in auto al Reichstag, si legge nella dichiarazione che è stata valutata come autentica da un giudice di Hannover, le fiamme già divampavano nell'edificio. E quindi l'incendio era stato appiccato prima.

(Unioneonline/v.l.)
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