E se la Lapponia diventasse la Sardegna e l'ispettore della polizia segreta Jalmari Jyllänketo si chiamasse invece Gianchetto Lodé? Ecco che il romanzo "La fattoria dei malfattori" di Arto Paasilinna (Iperborea) diventa l'ispirazione perfetta per un gruppo di detenuti reclusi nella Casa circondariale di Uta Ettore Scalas, impegnati nella scrittura di un romanzo collettivo.

Dopo aver partecipato al laboratorio di lettura e scrittura creativa portato avanti dalle associazioni Tusitala e Terra Atra, venerdì mattina presenteranno il lavoro finale al resto della popolazione carceraria, agli educatori e psicologi, all'area educativa e al personale del carcere.

Il testo verrà poi presentato e distribuito attraverso il Sistema bibliotecario cagliaritano e nel circuito dei Festival letterari sardi.

Dallo scorso febbraio sono stati coinvolti più di quaranta detenuti, di età, nazionalità e culture diverse grazie al lavoro dei volontari Carlo Birocchi, Maddalena Brunetti, Raffaele Cattedra, Rosi Giua, Francesca Mulas e Margherita Riva.

A fine giugno partirà il secondo laboratorio del progetto "Narrazioni Scatenate", a cui le associazioni affiancheranno l'attività di cineforum e l'organizzazione di incontri: sono attesi Uliano Lucas, Cristiano Cavina e Gianni Stocchino.
© Riproduzione riservata