Era l'11 giugno 1984 quando, a Padova, morivo lo storico leader del Pci Enrico Berlinguer.

La morte causata da un ictus che lo aveva colpito pochi giorni prima, mentre teneva il suo ultimo comizio elettorale nella città veneta, e proprio nell’anno che aveva segnato, con il 33,3% del consenso, lo storico sorpasso del Partito comunista sulla Democrazia cristiana.

Erano quelli anni burrascosi, in cui il Paese in un necessario percorso di modernizzazione si trovava a fare i conti con la minaccia del terrorismo.

Berlinguer, ultimo leader carismatico di un movimento che nell’89 sarebbe stato costretto a cambiare pelle, sperimentò la politica dell'unità nazionale con la Dc, nella speranza di poter dare corso ai suoi ideali di trasformazione della società italiana con un "compromesso" con il mondo cattolico.

Una scelta dettata anche dalla fermezza di porre all’angolo, dopo le drammatiche vicende del rapimento di Aldo Moro, il fanatismo dei terroristi, favorendo la sconfitta delle Brigate Rosse.

Enrico Berlinguer in una foto del 1975 (Ansa)
Enrico Berlinguer in una foto del 1975 (Ansa)
Enrico Berlinguer in una foto del 1975 (Ansa)

Per i funerali, celebrati a Roma il 13 giugno 1984, si radunò nella Capitale più di un milione di persone.

Il trasferimento del feretro, avvolto nella bandiera rossa e in quella tricolore, avvenne con l'aereo di Stato presidenziale messo a disposizione da Sandro Pertini, e fu accolto da un corteo smisurato, con migliaia di persone pigiate in piazza San Giovanni dove arrivò addirittura anche Michail Gorbaciov.

La folla ai funerali a Roma (Ansa)
La folla ai funerali a Roma (Ansa)
La folla ai funerali a Roma (Ansa)

Oggi, a ricordare l'intellettuale nato a Sassari il 25 maggio 1922, anche le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Enrico Berlinguer è stato un leader politico stimato e popolare, protagonista di una stagione che ha accompagnato lo sviluppo del Paese, nei diritti, nella partecipazione democratica".

Berlinguer con Benigno Zaccagnini e Aldo Moro (Ansa)
Berlinguer con Benigno Zaccagnini e Aldo Moro (Ansa)
Berlinguer con Benigno Zaccagnini e Aldo Moro (Ansa)

"A trentacinque anni di distanza – ha aggiunto Mattarella - la sua drammatica scomparsa è ancora nel ricordo di tanti italiani e la sua figura di uomo di dialogo, riflessivo e rigoroso, di dirigente combattivo, capace di svolte importanti nell'affermazione dell'autonomia del movimento comunista italiano, continua a suscitare attenzione anche tra i giovani e rispetto anche da quanti non condividevano le sue idee".

Enrico Berlinguer in un'altra foto d'archivio (Ansa)
Enrico Berlinguer in un'altra foto d'archivio (Ansa)
Enrico Berlinguer in un'altra foto d'archivio (Ansa)

"Berlinguer seppe definire ed esprimere l'originalità politica e culturale sviluppatasi, con la vita della Repubblica, nel comunismo italiano, assumendo la fedeltà alla Costituzione e la sua difesa come caratteristica del partito”, la conclusione. "Una consapevole scelta che contribuì alla unità del popolo italiano nei momenti più difficili e bui del terrorismo, degli attacchi eversivi, delle crisi che minacciavano profonde fratture sociali".

(Unioneonline/v.l.)
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