"Due presentazioni di libri, un documentario e un film, il 16 e 17 maggio, saranno l'anima della nuova edizione del Cagliari Film Festival, incentrato sul '68 e su tutto quello che ruota intorno a un'epoca di rivoluzioni sotto il profilo sociale, culturale e politico": sono le parole di Alessandra Piras, coordinatrice dell'evento che torna questa settimana nell'Isola.

Si parte giovedì alla Fondazione di Sardegna (alle 18.30, via Salvatore de Horta 2) con la presentazione del libro illustrato "Sognatori e ribelli. Fotografie e pensieri oltre il Sessantotto", a cura di uno dei più grandi fotoreporter italiani del Secondo dopoguerra, Uliano Lucas. Il fotografo milanese ripercorrerà in 80 scatti quella che definisce "la grande avventura di una generazione, che scese in piazza, organizzò assemblee e movimenti per cambiare una società rigida e repressiva, divisa nettamente in base all'appartenenza di classe".

Segue al cinema Greenwich di Cagliari (via Sassari 67, alle 21.30), la proiezione del documentario "Sessantotto L'utopia della realtà" (2006) di Ferdinando Vicentini Orgnani, che attraverso decine di testimonianze - tra le quali Luciana Castellina, Franco Piperno, Judith Malina, Fernanda Pivano, Mario Capanna - analizza i movimenti che originarono la contestazione in Europa e negli Stati Uniti.

Venerdì 17 maggio alle 18.30, alla Fondazione di Sardegna, ci sarà la presentazione del libro "A morte i padri. Cinema e film negli anni della contestazione 1964-1976", realizzato dal noto critico cinematografico Gianni Olla, che restituisce lo spirito del tempo a partire da una selezione di film che sono diventati parte dell'immaginario popolare condiviso.

Il festival chiude i battenti alle 21.30, di nuovo al cinema Greenwich, con la riproposizione di uno dei capolavori di Michelangelo Antonioni, "Zabriskie Point", che ha offerto uno sguardo indimenticabile sulla controcultura in America.
© Riproduzione riservata