L'anno scorso la Sardegna è stata premiata dall'European Forestry Institute come "European Forest Island", isola al top in Europa per gli sforzi messi in atto per la cura del bosco e volti a porre le foreste al centro delle strategie di sviluppo sostenibile.

Un onore, dunque, ma anche un onere che va sorretto con poilitiche e finanziamenti adeguati: il bilancio dell'agenzia regionale Forestas è di 180 milioni annui.

Si parlerà di questo e del futuro delle foreste sarde domani (alle 17) a Gavoi nell'Auditorium dell'ITCG Floris in via Maristiai 4.

Organizzato dal Nucleo Ricerca sulla Desertificazione dell'Università di Sassari, l'incontro si intitola "Dae su frutu si connoschet s'àrbure". L'evento è inserito nel progetto europeo Life "Future fo Coppices", coordinato dal Centro di Ricerca Foreste e Legno del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria di Arezzo, di cui sono partner l'Università di Sassari e l'Agenzia Forestas.

Tra i relatori Simonetta Bagella, presidente della Società Italiana di Scienza della Vegetazione e docente di botanica del dipartimento di Chimica e Farmacia dell'Università di Sassari, Scilla Vernile, docente di diritto dell'ambiente all'Università di Sassari, Sandro Roggio, architetto paesaggista, Sara Maltoni, funzionaria di Forestas e Antonio Leotti, scrittore-agricoltore autore del libro "Il mestiere più antico del mondo".

Gli ospiti si confronteranno con il pubblico e con gli studenti con l'obiettivo di sollecitare la riflessione sulle diverse implicazioni delle scelte alternative di gestione del bosco. Alle 19 la proiezione del film documentario di Anna Kauber "In questo mondo", racconto della vita dei pastori che pone in evidenza l'inscindibile legame tra foreste e attività forestale in Sardegna.
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