La "Santa Caterina d'Alessandria" di Artemisia Gentileschi, di proprietà delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, potrebbe essere un mix tra l'autoritratto della celebre pittrice ed il ritratto di Caterina, figlia del Granduca Ferdinando de' Medici, realizzato durante la sua permanenza alla corte dei signori toscani.

La nuova ipotesi, illustrata oggi, emerge dalle analisi, da poco terminate sul dipinto, e che sono state realizzate dagli specialisti dell'Opificio delle Pietre Dure.

Le indagini, che hanno utilizzato una pluralità di tecniche diagnostiche, sono durate circa un mese ed hanno portato alla rivelazione della laboriosa genesi di questo dipinto dell'artista romana.

In particolare, sotto la superficie dell'opera esiste infatti una versione preesistente della Santa Caterina, senza corona e con un turbante, e con il volto più rivolto verso l'osservatore, anziché di tre quarti e con lo sguardo rivolto verso l'alto, in contemplazione, come appare nel dipinto finito.

A portare alla luce questi dettagli 'sepolti' nel quadro sono stati, in particolare, gli esami ai raggi X: grazie al loro uso, emerge anche una iniziale posizione diversa della mano sinistra della santa, poi cambiata dalla Gentileschi, un velo sulla scollatura dell'abito (dotato di una sorta di colletto che in un primo momento aveva fatto pensare ad una veste maschile, idea successivamente accantonata) ed un misterioso piccolo volto in corrispondenza della parte a sinistra del viso di Santa Caterina, del tutto

decontestualizzato rispetto all'opera finita o alla sua precedente versione.

Artemisia, evidentemente, avrebbe riutilizzato questa tela iniziata, come del resto molti artisti del periodo erano soliti fare, per risparmiare sui materiali.

Dall'analisi delle versioni sottostanti alla Santa Caterina i restauratori hanno tratto alcune importanti considerazioni: anzitutto che la versione della martire con il turbante è praticamente identica all'opera della Gentileschi acquistata alcuni mesi fa dalla National Gallery di Londra. In secondo luogo, partendo da questa riflessione, è stato ipotizzato che entrambe le tele, quella in possesso degli Uffizi e quella del museo inglese, derivino dallo stesso cartone.

(Unioneonline/v.l.)
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