"Questa signorina, la quale poveretta si è tanto scalmanata fino a ottenere la laurea in Legge, ora finalmente vedeva schiudersi dinnanzi l'orizzonte della sua felicità, non quello poetico dei sogni d'amore, di madre, di compagna dell'uomo, imperocché la poesia ella l'ha relegata tra i ferrovecchi della sensibilità umana".

Così, nel luglio del 1913, Luigi Marrocco commentava, nelle colonne de L'Unione Sarda, la decisione del procuratore generale di radiare dall'Albo degli avvocati di Roma, in quanto donna, Teresa Labriola. È uno dei tanti episodi raccontati in "Le donne nelle cronache de L'Unione Sarda", il volume curato da Maria Francesca Chiappe che sarà presentato martedì alle 17 nella sala Giorgio Pisano (piazza L'Unione Sarda).

La caporedattrice, in occasione della "Giornata internazionale della donna", ha scandagliato i 130 anni di storia del giornale per capire come è cambiato il modo di raccontare le vicende che riguardano le donne. Un lavoro certosino quello di Chiappe. Un lavoro che fa rabbrividire al pensiero di quello che era la società in un passato neanche tanto lontano.

Nel 1892, l'omicidio di una diciassettenne creò irritazione. Non per il fatto in sé ma perché il cadavere, lasciato per due giorni nella strada principale di un paese (per problemi burocratici), impedì "la circolazione naturale".

Dubbi anche nel 1946 quando finalmente si decise che a votare non dovevano essere solo gli uomini. Nessun occhio benevolo nei confronti delle donne: anche quando sono vittime, si intuisce la voglia di fornire un alibi all'uomo responsabile.

Il libro che sarà in edicola dal 7 marzo verrà presentato martedì: a fare gli onori di casa, annunciati da Francesco Abate, saranno il direttore editoriale Lorenzo Paolini e la direttrice generale Lia Serreli. Interverranno la rettrice Maria Del Zompo, Maria Antonietta Mongiu, Alessandra Zedda, Anna Maria Busia e Maria Paola Masala; le letture saranno di Lia Careddu. La presentazione sarà trasmessa in diretta streaming su www.unionesarda.it
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