"Donne e Dee di Sardegna" ("Féminas e Divas de Sardigna") è un documentario che indaga quanto la donna e la visione al femminile abbiano avuto grande rilievo in Sardegna fin dall'antichità.

È stato proiettato oggi alla Cineteca Sarda in Viale Trieste 126 a Cagliari. Prodotto da Rai Sardegna in collaborazione con il Centro di Produzione Rai di Milano, conduce gli spettatori in un viaggio nei paesi e nei siti archeologici che testimoniano questa peculiarità.

"Siamo partiti dall'importanza rivestita dalle divinità femminili, a cominciare dalla Dea Madre, per la creazione di un substrato culturale in cui la donna ha assunto un ruolo paritetico rispetto all'uomo almeno fino al Novecento, soprattutto in Barbagia", sottolinea la regista, Daniela Vismara (nata a Milano nel 1966).

Da questo substrato sono emerse figure storiche di assoluta importanza come la giudice Eleonora d'Arborea, il premio Nobel Grazia Deledda, l'artista di genio Maria Lai o la bandita Paska Devaddis che rivive nei murales di Orgosolo.

Alla ricerca si accompagnano le testimonianze di donne contemporanee che sottolineano come ancora oggi la dimensione femminile in Sardegna sia profondamente marcata: dalla cantautrice Elena Ledda alla fotografa Daniela Zedda, dal Maestro di bisso Chiara Vigo alla scrittrice Savina Dolores Massa.

Grande attenzione è stata data ai siti archeologici, ad esempio per evidenziare come le Domus dei Janas abbiano ispirato la ricerca di Daniela Ducato, produttrice di biomateriali che permettono un'edilizia più in sintonia con la natura. In un'ora di durata che condensa un anno di riprese, "Donne e Dee di Sardegna" acquista così un ruolo prezioso per la divulgazione di realtà ancora non abbastanza conosciute.
© Riproduzione riservata