Lavoratori, figli di un'industria che non c'è più, frustrati e impotenti assistono al fallimento dell'azienda per la quale lavoravano.

Storie di ordinaria disperazione alcune rimaste nascoste, altre finite sui libri.

Una di queste le ha raccontate Giovanni Manca, sassarese, medico condotto di 68 anni, 38 dei quali li ha vissuti a Porto Torres a curare i malati, soprattutto quelli portati via dalle brutte malattie causate dall'inquinamento dell'industria ormai dismessa.

Poche righe, cinque pagine sulla storia di un cassintegrato che gli hanno valso nella sezione dei racconti brevi una menzione speciale della Giuria al recente concorso letterario nazionale Città di Olbia. Cinque finalisti di fronte a 150 partecipanti giunti da tutta Italia hanno ricevuto il premio, organizzato dall'assessorato alla cultura e biblioteca simpliciana olbiese, giunto ormai al suo quinto anno.

Il racconto ha come protagonista un cassintegrato, operaio nella zona Industriale "La Marinella" che affronta un colloquio con un direttore del personale per valutare le sue competenze e la possibile reintegrazione nel posto di lavoro. Un incontro che testimonia la mancanza di umanità di chi doveva decidere il destino di molti lavoratori.

"Ho voluto scrivere questo racconto per dare voce a tanta disperazione che vedo in questa città, negli occhi dei miei pazienti e nella maggior parte delle famiglie che vive oggi questo dramma", racconta Giovanni Manca. Quasi per rabbia ha buttato giù due righe "per denunciare come di fronte al fallimento di un'industria e all'odissea di tante persone non ci sia la protesta della gente e l'indignazione della politica incapace di reagire e di creare alternative a questo deserto industriale".
© Riproduzione riservata