Bullismo e cyberbullismo, fenomeni sempre più diffusi già nei primissimi anni di scuola. Una questione delicata che oggi è stata affrontata durante il convegno “I ragazzi parlano di bullismo”, organizzato dalla Prefettura come primo passo della Conferenza provinciale permanente che intende creare un osservatorio su un fenomeno diffuso già nei primissimi anni di scuola.

L’obiettivo, come ha spiegato il prefetto Giuseppe Guetta, "è monitorare queste situazioni, cercare di prevenirle e combatterle".

Dai casi estremi che sfociano nelle aggressioni fisiche a quelli più frequenti di chi, a capo di un gruppo, fa il “boss” e prende di mira il compagno più debole tra derisioni, gestacci e ora persino l’esclusione dalle chat di classe anche alle scuole elementari.

Durante l’incontro sono intervenuti alcuni studenti come Angelica che ha ricordato come "il problema è sociale: la società ci educa alla regola del 'vince il più forte', ci dà modelli standardizzati e se non ci si adegua si rischia di essere esclusi".

Il presidente della Consulta provinciale studentesca Nicola Pusceddu ha assicurato che la consulta si impegnerà con iniziative per cercare di prevenire il fenomeno: "Vediamo anche nelle nostre classi cosa possiamo fare per evitare certe situazioni".

Sono intervenuti anche Marilina Meloni, dirigente scolastica dell’istituto, Luciano Scandariato, ex studente di Carbonia che ha testimoniato la sua difficile esperienza: "Venivo deriso per alcuni difetti fisici, per tanto tempo mi sono sentito inadeguato, per ben dieci anni non uscivo più di casa". Sono intervenuti infine Giuseppe Scarpa, dirigente scolastico dell’istituto di Santu Lussurgiu, Stefania Frigato, psicologa della Assl, il procuratore del Tribunale dei minori di Cagliari Anna Cao e il dirigente della polizia postale Francesco Greco ha ricordato alcuni consigli per difendersi dal cyberbullismo come raccontare i torti subiti, salvare eventuali immagini e video e denunciare alle forze dell’ordine.
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