Tra l'avveniristica "Nuvola" di Fuksas e l'ampliamento dell'aeroporto internazionale di Fiumicino, tra la ristrutturazione del Castello Svevo, simbolo di Bari, e quella della Galleria degli Uffizi a Firenze. Tra l'imponente sede di Axa-Mps Assicurazioni a Roma e l'ospedale del Mare a Napoli.

Tra tutti questi progetti edilizi imponenti messi in mostra alla Triennale di Milano da Saint Gobain, azienda che produce e ditribuisce materiali e prodotti innovativi per l'edilizia, c'è anche la ristrutturazione della chiesa "Nostra Signora delle Grazie" di Sestu.

La multinazionale francese ha voluto dare un riconoscimento a 21 progetti - piccoli e grandi - che sono riusciti a ideare le migliori soluzioni in termini di comfort, sostenibilità ambientale ed energetica, inserendoli in "Comfort in Mostra". Una mostra, appunto, che resterà aperta al pubblico fino al 2 dicembre.

E quelli più piccoli, spiega Gianni Scotti (presidente e ad di Saint Gobain Delegazione Mediterranea), sono per certi versi anche più meritevoli e significativi dei grandi progetti ideati dalle archistar, in quanto - soprattutto se si parla di ristrutturare l'esistente - è più difficile ottenere certi livelli di comfort.

L'interno della chiesa (foto Saint Gobain)
L'interno della chiesa (foto Saint Gobain)
L'interno della chiesa (foto Saint Gobain)

"NOSTRA SIGNORA DELLE GRAZIE" - L'intervento di ristrutturazione della chiesa "Nostra Signora delle Grazie", in piazza Paolo VI a Sestu, è iniziato nel 2001, e i lavori sono terminati nel luglio 2015. Si tratta di una ristrutturazione integrale dell'edificio di culto, con ampliamento frontale e laterale in virtù delle mutate esigenze della comunità.

Progettazione architettonica e direzione dei lavori sono state affidate ad Alessandra Feduzi, ingegnere di Sestu: "Per noi il raggiungimento di un risultato dal punto di vista del comfort ambientale e delle nuove proprozioni architettoniche è stata una sfida, perché partivamo da una condizione piuttosto spartana".

La sfida era appunto prendere quell'ambiente freddo e spartano e trasformarlo in un luogo caldo, e confortevole, oltre che adatto ad accogliere i fedeli e celebrare le funzioni liturgiche.

Alessandra Feduzi (foto L'Unione Sarda)
Alessandra Feduzi (foto L'Unione Sarda)
Alessandra Feduzi (foto L'Unione Sarda)

"Quanto all'illuminazione, abbiamo studiato un sistema di luci a led a controllo domotico. Abbiamo inoltre allestito un impianto di riscaldamento completamente a pavimento e realizzato un isolamento a cappotto interno ed esterno (una tecnica per la coibentazione termica e acustica delle pareti dell'edificio, ndr)", spiega Feduzi. Sempre per una migliore acustica è stato realizzato un tetto curvo.

Il tetto curvo con le luci a led (foto Saint Gobain)
Il tetto curvo con le luci a led (foto Saint Gobain)
Il tetto curvo con le luci a led (foto Saint Gobain)

"Quello che viene considerato un limite strutturale - come viene definito in edilizia un fabbricato esistente - si è rivelato una risorsa, un invito costante a ricercare le giuste proporzioni architettoniche dell'opera da realizzare, piuttosto che un impedimento al compimento dell'opera stessa", spiega Feduzi.

E siccome anche l'occhio vuole la sua parte nella chiesa sono stati realizzati degli affreschi e dei mosaici, opera di una francese: su tutti la grande croce all'ingresso decorata con un mosaico.

Il motivo del riconoscimento? Soprattutto la riqualificazione termica di un edificio che in seguito a questi lavori ha raggiunto livelli di comfort ottimali. "Abbiamo anche dovuto fare uno studio teologico e liturgico, perché all'interno di una chiesa esistono tutta una serie di percorsi processionali che devono avvenire durante l'anno che l'edificio deve poter garantire", continua Alessandra Feduzi.

Prima dei lavori la chiesa si presentava così (foto Wikipedia)
Prima dei lavori la chiesa si presentava così (foto Wikipedia)
Prima dei lavori la chiesa si presentava così (foto Wikipedia)

LA STORIA DELLA CHIESA - La parrocchia di Sestu venne eretta nel 1968, ma inizialmente fu costretta a svolgere le funzioni religiose nell'esistente chiesa di Sant'Antonio, piccola e lontana dalla parrocchia. Il prete, don Antonio Vacca, si è subito adoperato per avere una chiesa adeguata alle sue necessità, e nel 1981 venne celebrata la prima cerimonia religiosa nel nuovo edificio. I lavori di ristrutturazione sono durati 14 anni, dal 2001 al 2015: sono costati circa 1,7 milioni e finanziati con fondi della Cei e della Curia.

Davide Lombardi

(Unioneonline)
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