"Il libro è il risultato di uno dei tanti momenti di stanchezza, di gusto e di voglia di parlare del mio paese".

Gavino Sanna, il pubblicitario, caricaturista e creativo della reclame più famoso al mondo ha incontrato gli studenti del liceo scientifico "Mario Paglietti" per raccontare come è nata l'idea di scrivere e disegnare il suo ultimo libro "Immusgi" sugli appellativi scherzosi attribuiti a molti portotorresi.

"Una collezione di oltre mille nomi tra cui ne ho selezionato oltre 600 - spiega l'artista - messi insieme alla ricerca di un paese particolare con gli immusgi capaci di identificare i visi e il cuore delle persone che mi hanno riempito il libro".

L'intuizione in un ristorante in compagnia di altre persone dove per ricordare un noto personaggio turritano ha dovuto tirare fuori il suo soprannome "Lu Patriota".

"'Sarebbe bello fare un libro di soprannomi', disse uno di loro, e così ho iniziato il lavoro terminato dopo un mese".

Lo spunto nasce da uno studio sui soprannomi fatto da Gianpaolo Bazzoni, uno scrittore, poeta e drammaturgo, appassionato cultore della lingua portotorrese. Non è altro che la storia di oltre 600 appellativi corredati da oltre cento disegni che sostituivano il vero nome e cognome utilizzati per identificare le famiglie della città turritana di ieri e di oggi.

La presentazione del testo edito da Delfino è in programma venerdì 23 novembre alle 18 presso la sala conferenze Filippo Canu.

"Vorrei parlare di me, non tanto di quanto io sia famoso ma di quanto ero somaro a scuola - racconta Gavino Sanna - la svolta è arrivata solo alle superiori quando i miei genitori si convinsero che ero un'artista come mio zio Mario Paglietti. Così mi hanno iscritto all'istituto d'arte a Sassari".

I suoi insegnanti erano Filippo Figari, Vico Mossa, Eugenio Tavolara, ma su tutti Stanis Dessy. Gli ha dato 10 nel disegno dal vivo incoraggiandolo a diventare quello che rappresenta oggi: uno dei più grandi pubblicitari al mondo. Una carriera divisa tra gli Stati Uniti e Milano dove aprì un'agenzia. Vinse sette Oscar della pubblicità, 7 Leoni d'oro a Cannes grazie alle campagne per la Barilla, la Fiat, la Coca Cola e la creazione del personaggio Giovanni Rana.

Un talento più apprezzato all'estero che non in Sardegna. "Porto Torres è sempre stata la mia casa, il mio timbro - ha aggiunto il pubblicitario - ma quello che più mi dispiace è che il sindaco per cinque volte non è mai venuto a salutarci. Mi dispiace ma forse ci ha perduto lui qualche cosa".
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