"Fugit irreparabile tempus", cantat su poette latinu e supra sas palas meas si sunt azuntos nessi nobant'otto annos. Imbetzes, su premiu nugoresu de sa poesia non paret chi siat imbetzau, antzis pro meritu de su Presidente nobu Mauritziu Virdis ja est mustrande de essere in fromma prena. Augurios medas e mannos a sa Giuria e a tottus sos poettes. Dego l'appo ja iscrittu: si sa limba sarda si sarvat su meritu prus mannu est issoro".

È con questo messaggio, inviato dal professor Massimu Pittau che, nell'auditorium della Biblioteca Satta, si è aperta la cerimonia di premiazione della terza edizione del concorso di poesia e narrativa in lingua sarda "Premio Città di Nuoro".

A leggere il messaggio di Pittau, da quest'anno presidente onorario della Giuria, ci ha pensato il giornalista Antonio Rojch, che ha presentato e coordinato la serata, davanti al numeroso pubblico accorso per l'occasione e alla qualificata giuria di esperti presieduta da Maurizio Virdis, professore di Linguistica e Filologia romanza all'Università di Cagliari e composta dai linguisti Mauro Maxia e Maria Antonietta Piga, dallo scrittore Giuseppe Tirotto e dal giornalista Luciano Piras.

Il primo premio della sezione Poesia è andato a "Bentu de amori" di Sandro Chiappori di Cagliari, a cui è stata assegnata la scultura "Guerriero nuragico" realizzata e offerta dall'artista Gigi Porceddu.

Questa la motivazione della giuria: "Come per metempsicosi, un giorno forse ci trasformeremo in lucciole svolazzanti su profumate colline, al suono eterno delle launeddas. Un testo dai toni fiabeschi, con una evidente padronanza linguistica".

Giuseppina Fanti di Quartu Sant'Elena con "Lugori" si è classificata al secondo posto.

La giuria si è così espressa: "Un monologo ispirato da una rabbia invincibile contro un abbandono mai accettato e tuttavia aperto al futuro. Testo innervato da assonanze, in cui le contrarietà sono metabolizzate da una sfida al tempo".

Terzo classificato Pietro Delogu di Orune con "Currulài", lavoro che viene così sintetizzato dalla giuria: "La poesia, ambientata in alcuni siti reali, parla della morte, che è presentata sotto diverse metafore, metafore, costituite da una una muta ragnatela notturna o un canale dove sa 'manaca manna', la vecchia monaca, inghiotte non solo l'acqua e il tempo ma anche la costellazione d'Orione. Il testo è impreziosito da un lessico ricercato".

Le Menzioni speciali sono state attribuite a Gonario Carta Brocca di Dorgali per "Irmurrinadas morturas" e a Giuseppe Delogu di Nuoro con "So torradu"

Anche tre segnalazioni per Antonello Bazzu di Sassari, con "Accollu s'atonzu!", Mariatina Battistina Biggio di Cagliari, con "In tramuntu speciole" e Anna Paola Demelas di Sorgono con "Nuscu de Atene".

Nella sezione Narrativa il primo Premio è andato a Domenico Battaglia di La Maddalena per l'opera "Pe nun scurdà".

A lui è stata assegnata la scultura "Cantori sardi" realizzata e offerta da Mario Adolfi.

Questo il giudizio della giuria: "Testo in maddalenino. Due ragazze, una del luogo e una israeliana, fanno amicizia e decidono di andare in Israele per una visita, che pur brevissima, rivela una cruda realtà del tutto sconosciuta. L'autore mostra un pieno possesso della lingua".

Altro riconoscimento è stato attribuito a Mario Pirrigheddu di Tempio che è stato segnalato dalla Giuria per l'opera "Bob".

La giuria del Premio Città di Nuoro ha deciso inoltre di assegnare 35 attestati di merito agli alunni delle scuole elementari e medie di Perfugas, Ossi, Ploaghe e Florinas, grandi protagonisti della terza sezione del concorso (riservata agli alunni delle scuole elementari e medie inferiori).

Ad accompagnare gli studenti c'erano le maestre Vanna Ledda, Maria Giovanna Pinna, Maddalena Ziccheddu e il dirigente scolastico Gianni Marras.

L.P.
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